Quella tosse che non dava tregua alla loro piccola Faustine li aveva allarmati. Da giorni la loro bimba, di appena tre anni, aveva difficoltà a respirare e si rifiutare di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Bimba di 2 anni ingerisce una pila, trasferita in eliambulanza da Latina al Bambino Gesù
Torino, ingoia una pila: bimba di 14 mesi rischia di soffocare
Lunga agonia
La vicenda risale a tre anni fa: i genitori di Faustine portarono la figlia al pronto soccorso dell’ospedale Femme-Mère-Enfant di Bron, nella metropoli di Lione. I medici, dopo averla controllata, la rispedirono a a casa, dandole una cura per la bronchite. Tre giorni dopo i genitori, allarmati dal fatto che la bimba non migliorava, si ripresentarono in ospedale. La diagnosi fu la stessa.
La batteria al litio che Faustine aveva ingerito, intanto, continuava consumarsi nel corpo della piccola portando a conseguenze devastanti e condannandola a morte certa. Quando ci si accorse di quell’oggetto estraneo era ormai troppo tardi: nemmeno i 27 interventi e i continui ricoveri sono riusciti a salvarla e Faustine è morta un anno dopo.
I genitori non si sono lasciati schiacciare dal dolore e hanno cercato di reagire, mettendosi fin da subito a caccia della verità: hanno denunciato la vicenda affinché nessun altra famiglia fosse investita dallo stesso dolore: ora i giudici hanno stabilito che i medici hanno agito con superficialità, come dimostrano le cartelle cliniche della piccola. I dottori si erano pure accorti di una macchia nella gola, ma pensarono che si trattasse di una questione del tutto trascurabile. Un errore imperdonabile che è costato la vita alla piccola Faustine.
Il Mattino