Le magìe della John Cooper Works GP: ecco la Mini più veloce di tutti i tempi

Piccola, ma molto grintosa: è la versione GP della Mini JCW
PARIGI - Mini? Si fa per dire. E’ in arrivo la versione aggiornata della JCW GP, ovvero la Mini più veloce di sempre: 218 cavalli, 242 km/h, passaggio da 0 a 100 km/h...

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PARIGI - Mini? Si fa per dire. E’ in arrivo la versione aggiornata della JCW GP, ovvero la Mini più veloce di sempre: 218 cavalli, 242 km/h, passaggio da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi. Non s’era mai visto nulla di simile. A Parigi ha fatto girare la testa a chiunque si avvicinasse allo stand, rubando la scena persino alle “colleghe” Countryman JCW e Paceman. Entrerà in produzione entro la fine del 2012 e sarà costruita in serie limitata di 2000 esemplari. Prime consegne nel 2013, ad un prezzo ancora da stabilire.


Test sul circuito del Nurburgring. Per non sbagliare, in casa BMW (proprietaria del marchio inglese) hanno allevato il “piccolo mostro” sul circuito del Nurburgring, dove la macchina ha girato in 8 minuti e 23 secondi, 18 secondi meglio della Mini JCW di prima generazione. Un biglietto da visita inequivocabile: non ce n’è per nessuno. Sulla nuova GP c’è il meglio della tecnologia JCW applicata alla Mini. L’auto è stata sottoposta ad un affinamento profondo della meccanica e dell’elettronica, rivista nei pesi, nell’assetto, nell’aerodinamica: un lavoro radicale che l’ha trasformata in una super sportiva a due posti secchi: dietro, al posto del sedile posteriore, c’è una barra utile ad irrigidire la scocca e a ridurre i pesi. Grazie anche ad alcune parti in fibra di carbonio, ora la Mini JCW GP fa segnare alla bilancia soltanto 1160 chili.

Aspetto aggressivo, aerodinamica al top. Per ottimizzare i flussi d’aria sono stati ridisegnati il frontale, le minigonne e la coda, con l’introduzione di nuovi spoiler e nuovi profili dei diffusori. “La portanza posteriore – informa il costruttore – è stata ridotta del 90%, mentre la resistenza aerodinamica cala del 6%”. Davanti, sul cofano motore, spicca una grande presa d’aria, incorniciata in un profilo rosso, con la scritta GP al centro. Scenografica, ma anche utile a migliorare il raffreddamento. L’assetto è regolabile e l’altezza da terra può variare di 20 mm. Gli ammortizzatori anteriori sono a stelo rovesciato, espediente utile a migliorare la rigidità laterale e longitudinale. Quanto al motore, è l’evoluzione più spinta del 4 cilindri 1,6 litri turbo Twin-Scroll con sistema Valvetronic: nuova testata e nuovi pistoni hanno portato la potenza a 218 cv/280 Nm di coppia massima in overboost (260 Nm a partire da 1750 giri). Il consumo medio dichiarato è di 7,1 l/100 km con emissioni di CO2 a 165 g/km.


Sistemi elettronici sofisticati. Il sistema di stabilità DTC prevede una modalità specifica, che elimina la funzione ASC sul motore limitandosi ad agire sui freni. Ciò produce gli effetti di un differenziale autobloccante (che in realtà non c’è). In tal modo l’azione dell’Electronic Differential Lock Control (EDLC) migliora trazione e stabilità, rendendo – presumibilmente - la guida della JCW GP un’esperienza unica. Secondo le informazioni fornite dalla Casa, sul feeling di guida incide non poco l’handling, messo a punto – come detto – sul circuito del Nurburgring, curando i minimi dettagli. Come la scelta di inediti cerchi in lega da 17 pollici e l’adozione di pneumatici sportivi 215/40. Quanto all’impianto frenante è stato maggiorato con dischi anteriori da 330 mm. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino