FORMULA E - Prima doppietta stagionale per l’Audi che vince la seconda gara del 2018 e si issa al secondo posto assoluto della classifica Costruttori delle monoposto...
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Il tedesco dell’Audi è al secondo successo stagionale: aveva già trionfato in Messico a marzo. Alle spalle di Abt il suo capitano, Lucas Di Grassi, ormai abbonato ai secondi posti: è il quarto consecutivo. Di Grassi è stato anche frenato da un semi-ordine di squadra lanciato dal team principal dell’Audi, l’ex pilota McNish, che quando ha visto i due suoi piloti ripartire in scia dopo il pit stop, ha lanciato via radio un comando esplicito: “No risk!” Non prendete rischi. Praticamente l’ordine di congelare le posizioni per evitare una battaglia fratricida.
C’è da dire che Abt ha davvero meritato la vittoria a Berlino: ha stabilito la superpole, è partito al comando e ha disputato una gara interamente al comando staccando fin dal secondo giro tutti i rivali e s’è portato a casa anche i punti del giro più veloce della corsa. È quel genere di supremazia assoluta (pole, vittoria, giro veloce e gara di testa) che in Formula Uno viene chiamata con un termine d’altri tempi “grand chelem” e che avviene di rado. A Berlino l’Audi ha mostrato un vantaggio netto sugli avversari. Il primo rivale, Jean Eric Vergne giunto terzo con la Techeetah, è arrivato staccato di ben 12”, un distacco insolito in F.E. Forse la differenza l’ha fatta proprio il fondo del circuito: non in asfalto ma nel cemento tipico degli aeroporti d’un tempo.
Una superficie che a differenza dell’asfalto non “si gomma” col passare dei giri e lascia l’aderenza precaria. Probabilmente l’Audi aveva studiato bene il fondo della gara casalinga tarando l’elettronica proprio per ottimizzare la trazione sul cemento. Con la mole di punti ricavati a Berlino ora l’Audi si è rilanciata in campionato e insegue Almeno il titolo Costruttori visto che ha scavalcato la DS e adesso solo 44 punti la separano dalla cinese Techeetah a tre corse dalla fine. A parte il dominio Audi, la corsa di Berlino ha offerto spettacolo e tanti sorpassi, con duelli all’ultimo sangue come quello fra Vergne e Buemi, che si sono superati e spintonati più volte finendo alla fine terzo e quarto. Il podio ha permesso a Vergne di consolidare la testa del campionato visto che il suo rivale più diretto, Bird, è giunto settimo. Mentre Rosenqvist è affondato per un errore alla prima curva dopo il via che l’ha precipitato nelle retrovie. Ora Vergne ha 40 punti di vantaggio su Bird a tre gare dalla fine. Ma la gara più bella l’ha messa a segno André Lotterer. Partito ultimo per le penalità inflittegli per scorrettezze a Parigi ha rimontato dal 20° al 9° posto superando ben tre macchine nell’ultimo giro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino