Auto e decarbonizzazione: focus su tecnologia e svecchiamento. Settore per elettrico con gradualità processo transazione

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ROMA - «Gradualità del processo di transazione, neutralità tecnologica e svecchiamento del parco circolante» perché «decarbonizzazione non...

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ROMA - «Gradualità del processo di transazione, neutralità tecnologica e svecchiamento del parco circolante» perché «decarbonizzazione non vuol dire solo vendere auto elettriche ma anche incentivare a sostituire gradualmente le soluzioni a più alto impatto ambientale con soluzioni meno inquinanti, per ridurre gli effetti del surriscaldamento climatico». Così la filiera dell’auto va compatta verso la decarbonizzazione, una vera e propria rivoluzione che coinvolgerà i cittadini, le istituzioni e l’industria «trasformando l’utopia in realtà». Un messaggio forte e chiaro emerso dal convegno organizzato dal Centro Studi Promotor «Auto: la sfida della transizione alla decarbonizzazione», lanciato dai rappresentanti delle case auto e delle associazioni di categoria della filiera automotive.


Per Massimo Nordio, Amministratore Delegato di Volkswagen Group Italia «i venti anni che mancano da qui al 2040 sono un periodo di transizione caratterizzato da un processo di riconversione industriale e dalla crescita delle infrastrutture». «Quando si parla di neutralità tecnologica - spiega - non è un duello tra le auto elettriche e tutte le altre, ma l’importanza di agire sul nemico numero uno del mercato italiano che è il parco circolante che abbiamo in Italia» Gaetano Thorel, Direttore Generale di PSA Italia, invece sottolineando come l’industria automobilistica stia facendo importanti investimenti di ricerca e sviluppo ed abbia portato il settore ad un livello di emissioni molto basso, ricorda che «ci vuole però maggiore chiarezza sulle vetture termiche, con l’obiettivo di svecchiare il parco circolante non solo con auto nuove, ma anche auto usate Euro 5 ed Euro 6».

Nel corso dell’incontro organizzato dal Centro Studi Promotor «Auto: la sfida della transizione alla decarbonizzazione», Massimiliano Archiapatti, Presidente Aniasa, Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici proprio sulla neutralità tecnologica ricorda che «dobbiamo superare dei dogmatismi legati ai motori a gasolio e puntare sulle nuove forme di mobilità condivisa» infatti «all’interno del codice della strada attualmente in discussione occorre riconoscere in modo adeguato la sharing mobility compreso il noleggio che oggi conta in Italia oltre un milione di veicoli».

Sull’espansione del settore della mobilità elettrica Francesco Venturini, Amministratore Delegato di Enel X sottolinea che «ad oggi sono 6 milioni le auto elettriche vendute nel mondo e le percentuali di crescita sono molto rilevanti» e che «inoltre la tecnologia sta progredendo in maniera importante sia sul versante dello sviluppo delle batterie che su quello delle tecnologie per la ricarica». Così «da questo punto di vista è fondamentale il ruolo della pubblica amministrazione, non solo come attore regolamentatore, ma anche come esempio virtuoso nei confronti dei consumatori privati».


In merito allo svecchiamento del parco circolante, secondo Michele Crisci, Presidente Unrae, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri infine ricordando che «c’è ancora uno sbilanciamento in favore di veicoli circolanti inquinanti rispetto a quelli ad impatto zero» quindi «gli utenti vanno portati a cambiare i vecchi modelli a favore di veicoli più recenti». «In questo contesto - specifica - è fondamentale il coinvolgimento di tutti gli stakeholders e delle industry che vivono attorno all’automobile per raggiungere l’obiettivo della transizione alla mobilità sostenibile». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino