Captur E-Tech Plug-in Hybrid, il nuovo modo di guidare by Renault. Powertrain derivato dalla F1 e consumi minimi

Renault Captur E-Tech Plug-in Hybrid
ROMA - Eravamo davvero curiosi di mettere alla prova la nuova Renault Captur E-Tech Plug-in Hybrid: il fortunato suv compatto, recentemente ridisegnato, ha un cuore tutto...

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ROMA - Eravamo davvero curiosi di mettere alla prova la nuova Renault Captur E-Tech Plug-in Hybrid: il fortunato suv compatto, recentemente ridisegnato, ha un cuore tutto nuovo che deriva dall'esperienza del marchio della losanga in Formula 1. E le sorprese, durante il lungo test effettuato non sono mancate.



Fin dalla partenza, che è sempre in modalità elettrica, si apprezza una modalità tutta nuova di guidare grazie alla rivoluzione - quella Renaulution evocata di recente anche da Luca De Meo, Ceo del Gruppo - cui la vettura, insieme ad altre della gamma, è stata sottoposta. Nel cofano pulsa un powertrain da 160 Cv complessivi composto da un propulsore termico che lavora di concerto con due elettrici: uno più potente, 69 Kw, e uno di potenza minore con funzione di starter.

La motorizzazione E-Tech, come accennato, nasce dalla condivisione delle conoscenze e competenze tra i comparti della F1 e dei veicoli di serie di Renault, dettaglio evidente fin dall'architettura del gruppo motopropulsore che è in comune con quella delle monoposto del Circus. Altra novità meccanica è la trasmissione Multi-mode con innesto a denti e priva di frizione.

Al di là dei dettagli strettamente tecnici, la differenza con trasmissioni di altro tipo è lampante: in partenza è sempre il motore elettrico a spingere, con il tipico spunto dei motori di questo tipo, mentre ad andatura più sostenuta interviene il termico. Quando? Dipende da quanto è carica la batteria da circa 10 Kw. Se piena, si procede in elettrico; altrimenti il motore di tipo classico interviene poco dopo la partenza. Oltre che con la spina, la batteria viene alimentata in continuo da un sofisticato sistema di recupero energetico sia in frenata sia in decelerazione, grazie all'utilizzo dell'energia del motore termico non sfruttata per far muovere la vettura.

E', in pratica, come avere due vetture in una: con la batteria carica, l'auto si comporta da elettrica nelle percorrenze cittadine, o in buona parte di esse ed è soltanto alle andature più elevate che subentra il termico. Quando si rende necessaria un'accelerazione marcata poi, anche in velocità, lo starter entra in azione togliendo d'impaccio e dando uno spunto ulteriore al motore termico, invero piuttosto sornione. Un continuo 'passaggio di testimone', dunque, fra la parte elettrica, quella termica, e la batteria. L'intero ciclo di passaggio energetico è visibile sul cruscotto. A tutto vantaggio dei consumi, che sfiorano i 20km/l.

Abbiamo viaggiato a lungo con la Captur E-Tech, in città e fuori. In tutti i contesti abbiamo apprezzato la facilità d'uso di un mezzo tecnologicamente avanzatissimo, che non soffre di sbalzi nei passaggi dall'uno all'altro motore. In ambito urbano l'estrema silenziosità, unita a una buona ripresa e alla velocità di ricarica alla spina della batteria da scarsi 10 kW, danno la sensazione di essere alla guida di un elettrico puro.



Sulle strade veloci, quando è il motore termico a prevalere, la crociera è di tutto relax. Il cambio privo di frizione, in caso di sorpassi o improvvise accelerazioni, soffre un po' del trascinamento e del sound da maxi scooter, ma la risposta è comunque adeguata a una vettura che non nasce certo per fare le corse, ma per spostarsi in tutta affidabilità e con entrambi gli occhi al contenimento delle emissioni. Prezzi a partire da da 33.250 euro, per l'esemplare oggetto della nostra prova si superano abbondantemente i 36mila. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino