Pardo 50 segue la scia del 43: stile moderno, qualità e alte prestazioni per il nuovo cabinato da crociera

Il nuovo Pardo 50
GENOVA - Dopo il successo del Pardo 43, prima imbarcazione a motore del cantiere noto per le barche a vela (una trentina di unità vendute in un anno!), ecco il Pardo 50,...

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GENOVA - Dopo il successo del Pardo 43, prima imbarcazione a motore del cantiere noto per le barche a vela (una trentina di unità vendute in un anno!), ecco il Pardo 50, “fratello maggiore” realizzato dal medesimo progettista (Zuccheri Design), con l’obiettivo di offrire “qualcosa in più” in materia di spazio vivibile a bordo e prestazioni.


Lungo 16 metri ft e con una larghezza massima di quasi 5 metri (4,95) il Pardo 50 si è fatto notare, al Salone di Genova, come una delle novità più interessanti del Made in Italy, soprattutto nella fascia alta delle imbarcazioni di dimensioni medio-grandi, che da noi, e un po’ in tutto il Mediterraneo, risultano essere le più apprezzate dal pubblico.

Lo stile ricalca quello del Pardo 43, e dunque si distingue per certe linee nette e per soluzioni originali nella distribuzione degli spazi all’aperto e sotto coperta. Alto è il livello degli allestimenti, anche se alla discrezione dell’armatore sono affidate alcune scelte, come quella del teak (naturale o sintetico) o della cucina, che può essere montata, sempre all’esterno, in due postazioni completamente diverse.

Quanto alla struttura dello scafo, è in resina poliestere stampata per infusione. La carena, proprio come per il Pardo 43, presenta una stellatura prodiera di 50 gradi e un deadrise di 16 gradi. Per contenere i pesi il T-Top (16 metri quadri) è stato realizzato in carbonio. Non avendo provato la barca in mare non sappiamo come navighi, ma tutto lascia pensare che sia uno scafo ben equilibrato, con pesi convergenti verso il centro, grazie anche all’utilizzazione di motori IPS Volvo Penta e alla disponibilità degli Interceptor (sempre di Volvo Penta), che provvedono alle migliori regolazioni di assetto.

Tre le scelte possibili per i motori, con potenze e prestazioni diverse: il Pardo 50 può adottare i Volvo Penta IPS 600, i 700 o gli 800, con potenze, rispettivamente, di 435, 550 e 625 cavalli. Inutile dire che il cantiere promette le prestazioni migliori con gli IPS 800 da 2×625 cv, assicurando velocità di punta attorno ai 35 nodi e buone andature di crociera tra i 20 e i 25, con consumi di un centinaio di litri/ora. A tal proposito vale la pena ricordare che i serbatoi carburante hanno una capienza di 2.200 litri (500 litri la riserva d’acqua).

A bordo del Pardo 50, com’è facile immaginare, non manca lo spazio da dedicare alla vita all’aperto, né mancano chicche ormai abituali su barche di questo tipo come la plancetta di poppa a immersione. Ma non solo: in perfetto stile “transformer”, altre due piattaforme bagno si possono creare ai lati poppieri attraverso le due sezioni di murata abbattibili.

Gli interni ripropongono le scelte già sperimentate sul Pardo 43, con il letto armatoriale in un open space prodiero e la cabina doppia a poppa, ma il cantiere offre la possibilità di innalzare una paratia ai piedi del letto per creare una cabina separata anche a prua. Naturalmente a ogni armatore sono offerte le più ampie possibilità di scelta di tessuti ed essenze.


In controtendenza rispetto alla moda corrente, il Pardo 50 non presenta punti luce adeguati e una vota di sotto bisogna accontentarsi dei piccoli oblò lungo la murata. Ciò detto, vale la pena ricordare che questa barca nasce sulla base di un progetto mirato ad esaltare la vita all’aperto, in perfetto stile mediterraneo. E da questo punto di vista non ha nulla da invidiare alla concorrenza. In cantiere si dicono anzi molto ottimisti sul gradimento del pubblico, al quale viene proposta con un listino che parte da 799.000 euro.




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Il Mattino