Renault va all’attacco: tecnologia e tradizione. Il piano di DeMeo Renaulution prevede il lancio di 24 nuovi modelli entro 5 anni

La Renault Megane E-Tech camuffata
La Francia è il luogo ideale per le rivoluzioni, anche se a condurle sono gli italiani come Luca De Meo, il manager che è stato richiamato nella casa dove aveva...

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La Francia è il luogo ideale per le rivoluzioni, anche se a condurle sono gli italiani come Luca De Meo, il manager che è stato richiamato nella casa dove aveva iniziato la sua carriera per allontanarne il collo dalla ghigliottina e rimettere i conti a posto. Non per nulla, il piano di De Meo si chiama Renaulution e porta con sé un nuovo logo per la Losanga, 24 lanci di prodotto entro il 2025, 10 dei quali elettrici, missioni più specifiche per i brand Dacia e Alpine ed infine la nuove divisione M0bilize, dedicata alla mobilità e che avrà nella sua flotta anche il modello derivato dal concept EZ-1, una microcar con batterie intercambiabili costruita con materiali riciclati al 50% e riciclabile al 95%. Intanto il brand ha fatto già il suo debutto in Italia con 45 Zoe in car sharing dislocate su 20 stazioni nella zona di Bergamo.



Il cuore della rivoluzione voluta da De Meo saranno ovviamente le piattaforme. Renault ne avrà 3 per tutta la sua gamma di prodotti nella quale ci sarà il grande ritorno della R5, ovviamente nostalgica nello stile ed elettrica nella propulsione. L’appuntamento è per il 2024 e lo stabilimento scelto è quello di Douai, parte di Renault EletriCity, una nuova entità giuridica separata che fungerà da polo per l’auto elettrica e avrà nel suo arsenale anche gli stabilimenti di Rouitz e Mauberge, quest’ultimo destinato alla nuova Kangoo e ad altri due veicoli commerciali gemelli per Nissan e Mercedes. Prima però sarà il turno della MéganE attesa nel 2022, la prima Renault basata sulla piattaforma CMF-EV specifica per auto elettriche. Avrà 160 kW e una batteria da 60 kWh per oltre 450 km di autonomia.


Un passo importante per un marchio che mastica l’elettrico da un decennio, sia con i commerciali sia con le auto cittadine come la Zoe e la Twingo: una è la veterana nata elettrica che si è evoluta negli anni fino ad avere 400 km di autonomia; l’altra è un arrivo recente, si fa bastare 190 km ed è tra le “zero emissioni” dal prezzo più accessibile. Proprio per questo, Renault ha introdotto la Clio full hybrid e la Captur ibrida plug-in – ma presto anche per il crossover ci sarà la versione “unplugged” – entrambe basate sulla piattaforma CMF-B, che permette di preservare sia l’abitabilità sia buona parte del bagagliaio. Hanno una versione ricaricabile l’attuale Mégane, è ibrido (ma senza spina) anche il nuovo Suv coupé Arkana e offrirà entrambe le soluzioni la nuova Kadjar. Lo sport utility di prossima generazione, infatti, sarà basato sulla piattaforma CMF-C (la stessa della nuova Nissan Qashqai), ma avrà un sistema diverso che avrà alla base un inedito 3 cilindri 1.2 e fino a 280 cv di potenza. Una cosa è però sicura: ogni nuovo modello avrà una versione ibrida o elettrica ed entro il 2025 la prima soluzione coprirà il 35% e la seconda il 30% delle vendite di Renault. La rivoluzione è già iniziata. 

 

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Il Mattino