BOXBERG - «Non riusciremo mai a raggiungere i nostri ambiziosissimi obiettivi in termini di riduzione della CO2 affidandoci esclusivamente ai veicoli elettrici»,...
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Una è il sistema di trazione elettrico eAxle per il quale garantisce una piattaforma modulare scalabile e, soprattutto, una «riduzione dei costi del 5-10% rispetto ai componenti singoli». La tascabile a quattro posti da 3,35 metri di lunghezza e.Go da 15.900 euro (batteria inclusa) o lo scooter a zero emissione Schwalbe sono due esempi. Per entrambi, Bosch ha fornito il sistema elettrico integrato che include motore, unità di controllo, batteria, caricabatterie, display e relative app.
Nel lungo periodo di transizione tecnologica, il colosso di Stoccarda continua ad essere impegnato anche su altri fronti più “tradizionali”, come la fornitura di sistemi di alimentazione a metano (impiegati da Fiat, Audi, Volkswagen e Opel). Bosch ha anche chiarito che per l’Europa non progetterà più alcuna soluzione per motori a benzina che non siano equipaggiati con il filtro antiparticolato.
Grazie a connettività e guida autonoma, la società conta di ridurre se non azzerare il numero degli incidenti stradali: una piaga planetaria che costa la vita a 1,3 milioni di persone l’anno. In città come Stoccolma, Tokyo e Berlino si contabilizzano fra le 3 a le 5 vittime ogni 100.000 utenti della strada, mentre a Jaipur, Guadalajara e Curitiba il dato è fra le cinque e le sette volte superiore. A beneficio della sicurezza, in particolare per le bici a pedalata assistita, a fine agosto presenterà all’Eurobike di Friedrichshafen il primo e-bike Abs di serie.
Il sistema pensa 800 grammi ed arriverà sul mercato tra un anno. Sempre l’anno prossimo lancerà anche l’Automotive Suite Cloud, il “cervello” della mobilità connessa del domani: la piattaforma raccoglierà i dati raccolti e li smisterà in modo tale da suggerire i percorsi migliori e agevolare la ricerca del parcheggio, per il quale si sprecano una sessantina di ore l’anno.
E se gli affari di Bosch vanno bene, ne trae beneficio anche l’Italia, dove fattura 2,4 miliardi e dove occupa 5.800 addetti. A fine anno saranno almeno 800 in più per effetto di due acquisizioni: una “forzata”, quella della Cesare Albertini, per dare continuità alle forniture, e l’altra “strategica”, la veneta Mta da 76 milioni di giro d’affari impegnate nel settore dei sistemi di ventilazione e raffreddamento.
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Il Mattino