Camorra ad Acerra: confermato il carcere per il marito dell'ex assessore

La decisione del tribunale del Riesame

A dx le pompe funebri di Acerra
Per il Tribunale del Riesame deve restare nel carcere di Secondigliano Pasquale Balascio, marito dell'ex assessore del Comune di Acerra Maria De Rosa, costretta a...

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Per il Tribunale del Riesame deve restare nel carcere di Secondigliano Pasquale Balascio, marito dell'ex assessore del Comune di Acerra Maria De Rosa, costretta a dimettersi due giorni dopo l'arresto del congiunto. I giudici hanno infatti confermato l'onrdinanza di custodia cautelare emanata due settimane fa su richiesta della Direzione Distrettuale antimafia a carico di Balascio e di Diego Andretta, fratello del boss Salvatore, di Vincenzo Capone e dell'albanese Behar Jani, tutti finiti in prigione. Confermati inoltre dal Riesame anche gli arresti domiciliari per i titolari della principale azienda di pompe funebri di Acerra, i  fratelli Carmine e Salvatore Giordano Pacilio, e per un loro complice, Antonio Riemma.

L'inchiesta, condotta dal pubblico ministero Giuseppe Visone con il supporto degli agenti della Squadra Mobile e del commissariato di Acerra, punta su un giro di usura aggravata dal metodo mafioso che avrebbe coinvolto il clan Andretta e le pompe funebri e che avrebbe intrecci anche con personaggi sospettati di traffico internazionale di stupefacenti.

Gli inquirenti peraltro sostengono che le pompe funebri di Acerra avrebbero continuato ad operare indisturbate per anni nonostante fossero gravate da un'interdittiva antimafia della prefettura. 

L'indagine promette dunque sviluppi imprevedibili in quanto si basa oltre che sulle intecettazioni e sui pedinamenti anche sulle dichiarazioni dettagliate di due collaboratori di giustizia.                       

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Il Mattino