«Basta roghi e inceneritore», ma Acerra snobba la marcia

«Basta roghi e inceneritore», ma Acerra snobba la marcia
Soltanto qualche centinaio di persone, non arrivavano a trecento, hanno partecipato ieri sera al corteo organizzato contro l'escalation dei roghi tossici e l'annunciata...

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Soltanto qualche centinaio di persone, non arrivavano a trecento, hanno partecipato ieri sera al corteo organizzato contro l'escalation dei roghi tossici e l'annunciata realizzazione del quarto forno dell'inceneritore. Nonostante il ripetuto passaparola durato settimane attraverso internet e nonostante un'assemblea pubblica tenuta il 7 luglio in piazza Duomo, Acerra non ha risposto al grido di aiuto degli uomini e delle donne di tutte le età che hanno manifestato per le sue strade portando striscioni e bandiere. «Comunque - tiene però a precisare Sergio Pizzo, uno degli organizzatori del corteo, storico militante della sinistra locale - considerando che questa è la prima manifestazione del genere organizzata dopo la pandemia, che aveva praticamente bloccato tutto, credo che il risultato sia soddisfacente. Stasera siamo in centinaia e siamo solo all'inizio di un percorso. Questa manifestazione era stata organizzata soprattutto contro i roghi tossici. Poi affronteremo al più presto la questione quarta linea, che combatteremo».

Chi ha partecipato al corteo non crede per nulla che sia meramente «sostitutiva» delle altre tre attualmente in funzione la quarta linea che il presidente della Regione Vincenzo De Luca intende realizzare nel termovalorizzatore. De Luca ha più volte ribadito che il quarto forno servirà soltanto a garantire il funzionamento dell'impianto e quindi lo smaltimento dei rifiuti in caso di stop per manutenzione degli altri tre bruciatori. «Non lo crediamo. La verità è che volevano fare un altro inceneritore a Salerno - rintuzza Vincenzo Petrella, dei Volontari Antiroghi - ma poi ci hanno ripensato e ora vogliono potenziare l'unico che abbiamo in Campania e che funesta la nostra vita da tredici anni».

Resta una città sorda agli appelli di mobilitazione. «Il 29 agosto, ricorrenza della manifestazione di massa contro l'inceneritore, faremo un grande presidio replica Giovanni D'Errico, ex sindacalista Cobas del settore rifiuti vedrete: questo di stasera è solo un primo passo». Cinque anni fa ad Acerra, era il 7 luglio del 2017, manifestarono in corteo almeno seimila persone. Del quarto forno si parlava già all'epoca. «Stavolta però stanno insistendo - sostiene Alessandro Cannavacciuolo, leader ambientalista - e questo sta facendo preoccupare molto la popolazione. E non credo che la partecipazione di stasera non sia stata di rilievo, anzi. Veniamo da due anni di immobilismo e da mesi stiamo soffrendo una calura mai vista prima: siamo solo all'inizio della battaglia». 

Al corteo di ieri hanno partecipato, tra gli altri, Tommaso Esposito, di Sinistra Italiana, Andrea Piatto, leader dell'opposizione di centrosinistra in consiglio comunale, e Giovanni De Laurentiis, militante comunista e papà di un bimbo che ha avuto problemi di salute. Fu De Laurentiis a scrivere al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, una lettera con cui preannunciò la sua assenza alla visita del capo dello Stato ad Acerra, giunto il 25 aprile per commemorare la strade nazista del 1943: «Presidente io non ci sarò: il 25 aprile il mio bambino sarà visitato dai medici del Bambin Gesù di Roma». 

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Il Mattino