Non hanno frenato, quando potevano arrestare la loro corsa. Non hanno deviato dalla parte opposta, quando potevano rendere meno grave l'impatto. Detto con la prosa giuridica:...
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Inchiesta condotta dal pm Cristina Curatoli, che ha svolto gli interrogatori dei quattro indagati accanto ai procuratori aggiunti Nunzio Fragliasso e Rosa Volpe, per fornire una risposta immediata alla morte di un poliziotto in servizio. Lunedì notte, via Calata Capodichino, l'agente scelto Pasquale Apicella viene speronato da un'auto rubata poche ore prima, a bordo della quale viaggiavano tre dei quattro rapinatori protagonisti di una notte di violenza pura. Oltre a Fabricio Haszovic, c'erano Admir, Igor e Renato Hszovic, tutti parenti, tutti residenti nel campo rom di Giugliano. Interrogati dagli uomini della Mobile (agli ordine del primo dirigente Alfredo Fabbrocini), hanno raccontato com'era nata l'idea di andare a fare il giro di banche. In sintesi, si erano incontrati di notte nel «campo» (parliamo della baraccopoli di Giugliano), hanno usato una prima auto per andare a fare una spaccata a Casoria, per poi montare sulla Audi usata per la seconda «spaccata» in una banca in zona San Carlo all'Arena, dopo aver punzonato e cambiato le targhe (rubate a Casavatore). Una nottata di violenza, interrotta all'esterno della filiale Credite Agricole, in via Abate Minichini, con l'arrivo delle auto della polizia. Dicono ancora gli indagati: «Abbiamo avuto paura, non volevamo finire agli arresti, siamo scappati, ma non volevamo uccidere». Decisivo a questo punto quanto emergerà da una perizia sulla velocità dell'auto killer, sull'azionamento dei freni, ma anche su quanto emergerà da eventuali immagini ricavate dal circuito di videosorveglianza in zona. Intanto, si attendono gli esiti dell'autopsia sul corpo dell'agente ucciso, mentre due giorni fa ha avuto inizio una gara di solidarietà in favore della famiglia di Pasquale Apicella. Trentasette anni, sposato e padre di due figli, viveva a Marano e credeva nei valori di giustizia e solidarietà. Aveva chiesto di passare dal commissariato di Scampia a quello di Secondigliano, pur di specializzarsi nel lavoro sulle volanti, nelle indagini e nel settore della «giudiziaria». Sempre al servizio dei cittadini, felice della famiglia e della divisa che indossava.
Ed è proprio per sostenere un nucleo familiare colpito da un lutto tanto precoce, che ieri in Questura si è registrata una gara di solidarietà, per effettuare eventuali donazioni in favore della famiglia di Pasquale Apicella, con tanti di Iban del conto corrente Deutsche Banck intestato alla vedova (la signora Giuliana Ghidotti è IT43C0310439950000000823930). Una nota interna e non un comunicato ufficiale, finalizzata a rispondere alle richieste di tanti colleghi che intendono fornire un supporto alla famiglia del collega ucciso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino