Napoli, arrestato a Capodichino il latitante Luigi Maturo: fermato su un volo proveniente dalla Germania

Napoli, arrestato a Capodichino il latitante Luigi Maturo: fermato su un volo proveniente dalla Germania
E’ finita all’aeroporto di Capodichino la fuga di Luigi Maturo, classe ’74, sfuggito al blitz del 23 novembre scorso che ha portato alla disarticolazione del...

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E’ finita all’aeroporto di Capodichino la fuga di Luigi Maturo, classe ’74, sfuggito al blitz del 23 novembre scorso che ha portato alla disarticolazione del gruppo criminale guidato dal narcos Vincenzo Criscuolo, l’uomo che ‘voleva pittare di bianco Napoli’.

A mettere le manette ai polsi di Maturo sono stati gli investigatori della sezione ‘Narcotici’ della Squadra Mobile di Napoli, gli stessi che, al termine di una complessa attività investigativa avevano sgominato l’organizzazione di Calata Capodichino, coadiuvato dagli agenti della polizia di frontiera. Il fuggitivo, intorno al quale già da qualche giorno si stava stringendo il cerchio degli investigatori, è stato bloccato appena sceso da un aereo che, dalla Germania, lo stava riportando a Napoli.

Su di lui pende la pesante accusa di essere stato uno dei ‘custodi’ dello stupefacente che Criscuolo e soci facevano arrivare nel capoluogo partenopeo grazie ai contatti con trafficanti sudamericani e nordeuropei. Persona di assoluta fiducia di Criscuolo, a incastrare Maturo sono state le intercettazioni telefoniche. In una conversazione captata dagli investigatori, ad esempio, si è scoperto che ‘Gino’, questo il soprannome del latitante, era stato incaricato dal suo capo di provvedere alla ricarica di una carta postpay intestata a un cittadino straniero, verosimilmente, uno dei trafficanti in combutta con Criscuolo e soci. Il denaro, come spiega lo stesso Criscuolo a Maturo, sarebbe dovuto servire per pagare l’affitto di un’abitazione nella disponibilità dell’organizzazione e che era utilizzata dai vari affiliati durante i loro soggiorni in Sudamerica.

Non solo. Maturo sarebbe stato anche uno dei ras addetti a controllare l’attività di spaccio al dettaglio, occupandosi di custodire presso la propria abitazione lo stupefacente destinato ai pusher. La cattura di ‘Gino’, per cui è stata disposta la detenzione domiciliare, scrive la parola fine all’indagine che ha portato all’arresto di Criscuolo e dei suoi compari. Un’attività che ha permesso di scoprire come il sodalizio, totalmente slegato da organizzazioni di stampo camorristico e formato da poco più di una decina di persone, fosse in grado di importare ingenti quantitativi di droga, in particolare, cocaina.

Tra i trucchi utilizzati per il traffico della ‘neve’ uno in particolare ha colpito l’attenzione degli investigatori, quello di impregnare di cocaina liquida capi d’abbigliamento che, poi, erano regolarmente piegati all’interno di valige e bagagli a mano da imbarcare su voli di linea. Una volta in Italia, all’interno di laboratori appositamente allestiti all’interno di abitazioni private, la cocaina era riportata allo stato solido e, quindi, confezionata e pronta per essere spacciata. Uno di questi laboratori fu localizzato e sequestrato a Marano nel 2018.

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Il Mattino