Napoli, il grande spreco del supermercato Auchan: «Diamo ai bisognosi il cibo in scadenza»

Il grande supermercato Auchan di via Argine è sempre più al centro di attenzioni e polemiche. La protesta dei dipendenti infatti va avanti e tutti si chiedono come e...

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Il grande supermercato Auchan di via Argine è sempre più al centro di attenzioni e polemiche. La protesta dei dipendenti infatti va avanti e tutti si chiedono come e quando questa vicenda volgerà al termine. Intanto gli alimenti e la merce resta sugli scaffali di quello che è diventato un supermarket fantasma. Dalle fessure delle saracinesche, infatti, la scena sembra essere quella di un film in cui tutti sono scappati lasciando le cose in maniera confusa e caotica. Buste, alimenti e carrelli sono “sparpagliati” in giro per i corridoi ormai deserti in attesa di essere rimossi. Una associazione, però, in questo momento così difficile chiede di sapere dove andrà a finire la merce che poco alla volta sembra si stia portando via.

 
«Abbiamo notato come da un giorno all’altro si stiano portando via gli alimenti», afferma Elisa Russo, presidente dell’associazione La forza delle donne. «Noi ci occupiamo dei più bisognosi e vorremmo poterla utilizzare per loro. Cuciniamo pasti caldi tre volte a settimana e vorremmo poterla dare ai meno abbienti. Siamo ancora a disposizione della società che speriamo ci contatti al più presto. Ormai crediamo che tra pochi giorni tutto andrà in contro a scadenza e questo sarebbe uno spreco senza precedenti che vogliamo evitare facendo del bene a chi ne ha più bisogno».


A riguardo, Auchan Retail Italia ha precisato: «Dal giorno in cui il punto vendita è chiuso al pubblico, l'azienda si è subito attivata con il partner Fondazione Banco Alimentare Onlus per donare i prodotti alimentari non venduti attraverso la sua rete di associazioni locali.  Nonostante i ripetuti tentativi del Banco Alimentare, anche con l'impiego di propri mezzi di trasporto, non c'è stata alcuna disponibilità e intesa con i sindacati e i lavoratori che permettesse l'uscita delle merci. Pertanto, i rappresentanti della Fondazione ci hanno comunicato di non aver potuto effettuare il ritiro delle donazioni alimentari per cause indipendenti dalle nostre volontà. Siamo disponibili, fin da subito,​ a riattivare il percorso delle donazioni per evitare inutili sprechi, a condizione che sindacati e lavoratori​ ne permettano la realizzazione».
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Il Mattino