Bambino morto a scuola nel Napoletano, defibrillatore fuori uso

Ascoltati docenti e familiari di Giovanni

Bambino morto a scuola nel Napoletano, defibrillatore fuori uso
A scuola c'era il defibrillatore, ma non è stato utilizzato e probabilmente non funzionava. È questa una delle ipotesi al vaglio della Procura di Torre...

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A scuola c'era il defibrillatore, ma non è stato utilizzato e probabilmente non funzionava. È questa una delle ipotesi al vaglio della Procura di Torre Annunziata che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo sul decesso del piccolo Giovanni, appena otto anni, bambino di Sant'Antonio Abate che ha perso la vita in seguito a un malore, accusato mentre era nell'auditorium con gli amichetti e due insegnanti intorno alle 13 di lunedì.



L'autopsia sul corpicino di Giovanni sarà fissata nei prossimi giorni e servirà a capire innanzitutto le cause della morte del piccolo, se riconducibili a un malore fulminante (come un aneurisma) oppure a una patologia cardiaca silente. In questo secondo caso, gli inquirenti vagliano diversi aspetti. Innanzitutto se fosse possibile diagnosticare una eventuale cardiopatia. E ancora, se l'immediato soccorso con un defibrillatore potesse salvare la vita del piccolo Giovanni.

Al momento c'è massimo riserbo dagli uffici della Procura guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso, con le indagini affidate ai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia che hanno acquisito per tutta la giornata di ieri una serie di documenti e atti. L'inchiesta procede contro ignoti, ma non è escluso che nelle prossime ore come atto dovuto la Procura di Torre Annunziata decida di iscrivere qualche nome nel registro degli indagati, per permettere loro una difesa adeguata.

Nel frattempo, sono stati ascoltati i familiari e alcuni testimoni, mentre gli investigatori stanno cercando di ricostruire tutti i passaggi di una tragedia tanto assurda quanto inattesa. Giovanni era un bimbo vivace e sportivo: praticava calcio, si allenava più volte a settimana e aveva effettuato visite mediche specifiche anche di recente. Inoltre, nelle scorse settimane Giovanni sarebbe stato sottoposto a un elettrocardiogramma per ottenere l'idoneità fisica per partecipare alle attività atletiche previste a scuola, nell'ambito di un progetto di gioco-studio. A quanto pare, da quell'esame non sarebbero emerse anomalie, così come dalle visite specialistiche alle quali era stato sottoposto due anni fa, in seguito a uno svenimento. Dunque, le complesse indagini serviranno a scandagliare ogni singolo aspetto, senza tralasciare nulla, soprattutto perché a perdere la vita è stato un bambino di otto anni, mentre era a scuola.

Gli accertamenti riguarderanno, per atto dovuto, anche l'istituto «Antonio De Curtis» di Sant'Antonio Abate, dove Giovanni frequentava la terza elementare. Dai primi riscontri, è emerso che la scuola era dotata di un defibrillatore, ma che non fosse funzionante e che comunque non fosse presente personale in grado di utilizzarlo. Una circostanza ora al vaglio degli inquirenti, che vogliono capire anche da quanto tempo fosse stato installato e se fosse stato controllato di recente. Contattata telefonicamente la dirigente scolastica, al momento non ha intenzione di parlare e di commentare. E poi c'è la macchina dei soccorsi che, da quanto emerso nei primi momenti, si sarebbe mossa in maniera celere, anche se inizialmente senza l'utilizzo del defibrillatore.

Papà poliziotto, mamma casalinga, due sorelle più grandi, Giovanni era il «principino della famiglia» come lo definiscono amici e conoscenti dei genitori. «Il dolore di una famiglia che piange la morte improvvisa del proprio bimbo è inimmaginabile e umanamente insopportabile. Siamo accanto a mamma e papà, ai familiari, agli amici, ai piccoli compagni di classe e di gioco, all'intera città» ha scritto ieri monsignor Francesco Alfano, arcivescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare. A Sant'Antonio Abate, come annunciato dalla sindaca Ilaria Abagnale, sarà lutto cittadino nel giorno dei funerali.

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Il Mattino