«Bella ciao» alla scuola De Amicis, blindata la recita di Natale dei bimbi di Napoli

«Bella ciao» alla scuola De Amicis, blindata la recita di Natale dei bimbi di Napoli
Assedio di Natale alla De Amicis: la polemica su Bella Ciao non si spegne, anzi si inasprisce. Ieri mattina, mentre su, nel teatro della scuola, i bimbi cantavano l'inno del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Assedio di Natale alla De Amicis: la polemica su Bella Ciao non si spegne, anzi si inasprisce. Ieri mattina, mentre su, nel teatro della scuola, i bimbi cantavano l'inno del partigiano per la recita tematica sull'Unità d'Italia, giù in strada, sulla soglia dell'Istituto elementare di Chiaia, c'erano una camionetta dei carabinieri e una folla armata di megafono che, guidata dal dirigente leghista Paolo Santanelli, ha iniziato a protestare su via Santa Teresa. Tensione, attimi di spavento e forze dell'ordine nel salotto buono della città. Uno scontro ideologico nell'epoca della post-ideologia.


La battaglia su Bella Ciao era iniziata sui social poco più di una settimana fa, dal post di Paolo Santanelli, genitore di un'alunna della De Amicis, neurologo e dirigente della Lega, che si diceva disturbato dall'«aver sorpreso» sua figlia a provare l'inno del partigiano in programma per la recita di Natale. Poi, il 14 dicembre, il flash mob di contro-protesta del collettivo Kaos, e 48 ore dopo le divisioni tra i rappresentanti dell'Umberto sull'opportunità di aggiungere o meno il canto alla scaletta del concerto dell'ex liceo di Giorgio Napolitano. Nell'androne dell'Istituto ieri si è cantato per lo più pop italiano e straniero: Elton John, tra i tanti, ma non «Bella Ciao». Al contrario, nel cortile del Vittorio Emanuele II, altro storico Liceo del centro, domattina si intonerà la voce del partigiano. E non è tutto, perché nella polemica, a sostegno della De Amicis e di «Bella ciao», era intervenuta nei giorni scorsi anche Annamaria Palmieri, assessore comunale alla Scuola. La post-ideologia in senso assoluto, insomma, non esiste: al coro della querelle non è mancato nessuno.
 
In questo clima natalizio e rovente si approda ai momenti di tensione di ieri. Intorno alle dieci, mentre su, nel teatro dell'Istituto c'è la recita delle due quinte C e D, una folla di una trentina di persone - composta da genitori e non: c'è anche qualche attivista di destra - invade via Santa Teresa e occupa il marciapiede di fronte alla De Amicis per manifestare il suo disappunto con tanto di megafono. A pochi metri c'è il blindato delle forze dell'ordine, i carabinieri del reggimento Campania, inviati in via precauzionale come gestione dell'ordine pubblico, che è coordinato dalla Polizia di Stato. Si scaldano gli animi: dentro la scuola ci si sente assediati e fuori contrariati dai contenuti della recita. Passata la tensione, la protesta prosegue con l'accompagnamento di due zampognari: sulle loro note i manifestanti intonano «Tu scendi dalle stelle» e altri classici natalizi.

L'esibizione dei bimbi è stata incentrata sull'«Unità d'Italia» e sulla Costituzione, con la rappresentazione di frasi e momenti storici intervallata da canti. In scena ieri c'erano dunque Garibaldi, Anita, Mazzini, e anche una bambina di colore al centro del palco, avvolta nella bandiera italiana come allegoria della nazione. «Come da consuetudine - si legge nel comunicato su Bella Ciao sul sito della scuola - la recita di Natale è l'occasione per raccontare alle famiglie il percorso che svolgiamo con i loro ragazzi, per condividere». «Difendo la mia decisione - ha dichiarato la preside della De Amicis Adelia Pelosi, scesa in strada a parlare con i giornalisti finite recita e protesta - Da parte nostra non c'è stato nessun intento di strumentalizzazioni politiche. Non faccio politica, io, ma cerco di dare un indirizzo ai bambini. Certo, non avrei permesso che si cantasse un inno del Ventennio come Giovinezza Giovinezza?».


Andati via i carabinieri, terminate da un'ora esibizione e manifestazione, all'esterno della scuola si rimuginava sul concitato Natale di Chiaia. «Se il ministero ci dirà di togliere la Resistenza dai programmi - sussurrava una docente - ci regoleremo». Intorno a lei, un nutrito gruppo di genitori: «La recita è stata una cosa educativa - sospirava Salvatore Fabozzi - La protesta è stata una mossa politica per farsi pubblicità». «La nostra è una scuola laica - ha aggiunto Valeria Montagna - Il canto cristiano possono farlo a casa. I bambini hanno studiato la Costituzione, e questo è un bene». «I problemi riguardano le infrastrutture della scuola - secondo Vincenzo Mattiucci - l'assenza di una mensa scolastica, e non le polemiche politiche». Dopo il crollo parziale di una ringhiera a novembre, un'uscita di sicurezza della De Amicis è chiusa e inagibile. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino