CASORIA. Erano accusati di aver attestato falsamente il rispetto del patto di stabilità per l’anno 2012: il gip, Fabrizio Finamore, del Tribunale Napoli Nord, su...
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I magistrati accusavano di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio gli amministratori comunali, oltre che dirigenti e revisori dei conti, per aver approvato una proposta di rendiconto di gestione dell’anno 2012, composta dal conto del bilancio e dal conto economico del patrimonio, attestando falsamente come entrate correnti dell’ente crediti pari a euro 29.939.228,12 per violazioni del codice della strada relative agli anni 2000-2011, “così effettuando una artificiosa operazione di sovrastima delle risorse dell’ente, contabilizzando le predette entrate nella gestione di competenza del 2012, conferendo, altresì, coperture finanziarie solo formali a impegni di spesa pari a euro 14.969.614,06 in realtà non sostenibili, in quanto basati su entrate aleatorie e inattendibili, eludendo sostanzialmente il patto di stabilità per l’anno 2012”. “Ancora una volta la verità primeggia, come è giusto che sia – dice Tommaso Casillo che nel 2012 ricopriva il ruolo di assessore nella giunta cittadina guidata da Carfora – Ancora una volta emerge la condotta trasparente di chi ha gestito le istituzioni con l’obiettivo di rendere solo un sano servizio alla collettività. L’arma della denuncia quando è strumentale e pretestuosa svanisce fortunatamente nel nulla producendo di fatto solo un danno alla comunità perché ogni indagine ha un costo che paga la collettività”.
Oltre a Casillo è stata archiviata anche la posizione di Sergio D’Anna, Antonio Lanzano, Mariano Marino, Luisa Marro, Pasquale Tignola, Bonaventura Tralice, Luigi Maiello, Ciro Di Matteo, Raffaele Bene, Marco Colurcio, Gianluca Cortese, Stefano Ferrara, Salvatore Iodice, Massimo Mileto, Raffaele Petrone, Orsino Esposito, Giuseppe Monaco, Rosa Sosio, Andrea Capano, Aniello Cerbone e Pasquale Pugliese.
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Il Mattino