I capi di Stato di Italia, Spagna e Portogallo rivolgono un applauso alla piccola Noemi, con tutto il pubblico del simposio Cotec di oggi a Napoli. Poi il presidente Sergio...
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L'attesa prosegue, arriva al Santobono anche il presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, atteso poi da colloqui con i vertici delle forze dell'ordine, il procuratore capo di Napoli e il prefetto. Nel pomeriggio si riunisce il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza: altri i temi all'ordine del giorno, ma ovviamente si discute anche di quanto successo a piazza Nazionale venerdì.
Le indagini della Squadra Mobile proseguono, sempre più accreditata la pista della vendetta personale rispetto a quella iniziale dell'agguato di camorra. Si scava nelle relazioni personali del pregiudicato Salvatore Nurcaro, bersaglio dei proiettili, rimasto gravemente ferito ma non più in pericolo di vita. Il killer, ripreso da varie telecamere di sorveglianza, si è mosso più con l'atteggiamento impacciato di un assassino che uccide d'impeto che con quello del freddo killer di camorra. E Nurcaro, malgrado sia ritenuto dagli investigatori legato a una famiglia camorristica, non è considerato un criminale di «spessore». In ogni caso è caccia all'uomo. Si susseguono riunioni in Procura tra magistrati e forze dell'ordine. «Potesse volerci un anno, lo prenderemo», dicono in questura.
Salvini, intanto, da Milano riprende l'allarme sulle «migliaia di condannati a spasso», a piede libero nel capoluogo campano. I genitori che portano i propri figli nell'ospedale Santobono ammettono di sentirsi poco sicuri, dopo la sparatoria di piazza Nazionale. Ma il sindaco Luigi de Magistris smentisce che esista un'emergenza Napoli. «Stiamo attenti a non declinare ciò che non esiste: la città ha scelto il riscatto e la partecipazione, lo Stato deve mettere più tenacia e forza nel contrastare i fenomeni criminali». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino