Tony Badre, il reo confesso del barbaro omicidio del piccolo Giuseppe, figlio della nuova compagna, aveva avuto un altro figlio con una ragazza di Roma, mamma a sua volta di una...
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IL VORTICE
Un post bello e romantico, incorniciato dalle foto dell'assassino con il figlio. Tante volte poi, agli amici perplessi per la sua convivenza con Valentina Casa, mamma di tre figli, scriveva frasi rassicuranti: «Valentina mi ha cambiato, è un punto fermo della mia vita, e i suoi figli sono anche figli miei». Anche nel corso di questa nuova storia, ovviamente, ha postato foto che lo ritraevano abbracciato ai figli di Valentina. Un gorgo di affetti, veri e presunti tali, che ha sballottato e inghiottito il povero Giuseppe nel nero di una morte assurda e violenta. A porre rimedio a questa altalena di famiglie che si prendono e si lasciano, è intervenuto il provvedimento della sospensione della patria potestà per Valentina Casa e Felice Dorice, il padre naturale di Giuseppe e delle sue sorelline, che ieri si è presentato al Comune di Cardito per chiedere il certificato di morte del piccolo: ovviamente gli è stato rifiutato. Ora, mentre amici, fratelli, conoscenti sfilano sotto i riflettori di tv piccole e grandi, Tony Badre piange e si dispera per quello che ha fatto. «Io volevo bene a Giuseppe», dice nella penombra del nudo cemento di una cella di isolamento nel carcere di Poggioreale. «È sotto l'effetto di una pesantissima compressione affettiva», riferisce Samuele Ciambriello, il garante dei detenuti per la Regione. «A ogni ora che passa, in un ambiente privo di qualsiasi oggetto della quotidianità, si rende conto dell'orrore che ha generato per quanto commesso, è come in un mantra ripete Cosa ho fatto, se qualcuno mi farà del male, me lo sono meritato». Il garante si assicurato che l'assassino di Giuseppe, al momento dell'ingresso in carcere, sia stato visitato dal medico e sia stato assistito dallo psicologo. Il suo legale, l'avvocato Michele Coronella, offeso e criticato sui social, è invece preoccupato. Teme che il suo assistito possa essere vittima di qualche «angelo vendicatore» dietro le sbarre, per quella sorta di legge maligna che vuole punizioni corporali ad opera di detenuti per chi tocca i bambini. Altro trash su un cumulo di spazzatura umana.
L'INCHIESTA
Sotto l'aspetto delle indagini, la stoeria sembra oramai non riservare altri colpi di scena. Per la Procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco, la visione di quanto accaduto sembra essere davvero più che nitida, a parte qualche particolare sul ruolo della mamma della vittima, che finora non è indagata. In forse anche l'incidente probatorio con Noemi, il cui interrogatorio avrebbe effetti devastanti. Cardito si prepara al giorno del doloroso addio alla piccola vittima. Il sindaco, Giuseppe Cirillo, ha assicurato che tutte le spese saranno a carico del Comune, che ha organizzato per lunedì prossimo una marcia silenziosa per ricordare Giuseppe, entrato nei cuori di chi abita qui. Si sta lavorando anche per garantireche le due sorelline possano affrontare e percorrere l'indispensabile carriera scolastica. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino