Bonino sbarca a Napoli: «Il Sud non è la periferia d'Italia e d'Europa»

Bonino sbarca a Napoli: «Il Sud non è la periferia d'Italia e d'Europa»
«Dobbiamo smetterla di considerare il Sud come la periferia d'Italia o d'Europa e cambiare completamente ottica». Emma Bonino, leader di +Europa, a Napoli per...

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«Dobbiamo smetterla di considerare il Sud come la periferia d'Italia o d'Europa e cambiare completamente ottica». Emma Bonino, leader di +Europa, a Napoli per un appuntamento elettorale in vista delle politiche del 4 marzo, spiega che il Sud «è un ponte». «Da un lato ha una vocazione europea che deve sfruttare meglio - ha affermato - e dall'altra parte ha un continente in difficoltà, l'Africa, ma che ha prospettive a medio termine è grande interesse». L'assenza di dibattito sul Mezzogiorno tra i temi della campagna elettorale, «potrebbe essere una novità positiva». «Le altre volte si parlava che di Sud a condizione poi di non fare niente - ha sottolineato - magari non parlarne, ma fare può essere più interessante». Quanto finora fatto per il Sud, a suo avviso, «non è stato realizzato in una ottica costruttiva». «Abbiamo pensato che bastassero sussidi - ha concluso - oppure continuare con un familismo che non ha a che fare con la famiglia perché nella sua degenerazione è un disvalore».


Dal Mezzogiorno alle elezioni, per «la campagna elettorale più sgangherata che ricordi», dice la Bonino. «Ne abbiamo sentite di tutti i colori, e si spegneranno come candele il 5 marzo. Non è una novità, ma così tante e tutte insieme non ne ho viste altre». È una campagna «fatta di bufale, a chi la spara più grossa, a chi promette cose improponibili». «Nella situazione di finanza pubblica in cui siamo - ha sottolineato - vorremmo fare in modo che questa ripresa, pur se fragile, non venga sprecata, ma consolidata e non si deve sprecare con maggiore debito». «Sarà più popolare e facile promettere tagli delle tasse e il canone, ma non è così - ha proseguito - La spesa pubblica del nostro paese può essere rimodulata all'interno, potremmo togliere qualche sussidio a perdere, qualche municipalizzata in rosso, ma non è il momento di fare altro debito». «Poco si capisce sul come votare con questo Rosatellum - ha concluso - Per vedo che in questo Paese c'è un polo isolazionista antieuropeo, un pò triste e nazionalista che è anticamera del razzismo. Ci sono segnali che mi preoccupano». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino