OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Nonostante le perquisizioni e il sequestro di cellulari e della «cartellina rossa» che conteneva alcuni documenti che proverebbero la truffa, il gruppo si sarebbe riorganizzato per continuare a incassare i «bonus cultura 18app». Con una nuova società e nuovi conti correnti, gli indagati avrebbero emesso altre nove fatture per un rimborso di circa 23mila euro da parte del Mibact, per farsi liquidare altri bonus non dovuti. È quanto emerge dalle indagini condotte dai finanzieri della compagnia di Portici, coordinate dalla terza sezione della Procura di Napoli, sull'operato di titolari e gestori della Libreria dei Borbone a Ercolano. Truffa ai danni dell'Erario per il conseguimento di erogazioni pubbliche, associazione per delinquere finalizzata alla frode ai danni del Mibact, falso in atto pubblico, intestazione fittizia di beni e società, riciclaggio ed autoriciclaggio sono i reati contestati a vario titolo a dodici indagati. In carcere sono finiti Annunziata Liccardi, suo genero Eduardo Mondola e suo marito Renato Alfieri, titolare e gestori di fatto della libreria; ai domiciliari Giuseppe Mondola (papà di Eduardo) e Luigi De Luca, giovane procacciatore di «clienti» che avrebbe avuto accesso ad alcune banche dati tramite un Caf di Ponticelli, mentre il gip Giovanni de Angelis ha sottoposto all'obbligo di dimora gli altri presunti intermediari Alfonso Sannino, Pasquale Agliardi, Emanuele Di Iorio e Alberto Cinquegrana, tutti studenti tra i 18 e 20 anni all'epoca dei fatti. Ora tutti gli indagati avranno la possibilità di spiegare la correttezza del proprio operato e proveranno a difendersi dalle pesanti accuse mosse nei loro confronti.
Tra le conversazioni riportate dagli inquirenti, ce n'è una ritenuta emblematica, avvenuta durante il discorso dell'allora premier Giuseppe Conte, in vista delle riaperture delle librerie nel corso della pandemia. «Io ho in mente solo i bonus» è uno dei messaggi.
Nel corso del blitz, i finanzieri sono riusciti a sequestrare 25mila euro in contanti, ma anche conti correnti, la libreria di via IV Novembre, 5 veicoli, 15 immobili e un altro b&b a Napoli. Nel frattempo, non appena il Mibact liquidava le somme nel 2017 erano 700mila euro dal conto corrente della libreria partivano una serie di bonifici anomali e prelievi in contanti per 260mila euro. Nel corso delle indagini era stata sequestrata una cartellina rossa: all'interno i finanzieri avevano scoperto una serie di documenti. Il più interessante, secondo gli investigatori, era un manoscritto denominato «preventivo entrate con app18» e uno schema su entrate e uscite per garantire il guadagno a tutti.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino