Bonus taxi, il grande flop a Napoli: «Due milioni nel cassetto»

Bonus taxi, il grande flop a Napoli: «Due milioni nel cassetto»
Flop totale dei bonus taxi. I primi dati sull'impiego dei buoni viaggio per il servizio taxi e noleggio con conducente, rilasciati dal Comune di Napoli, sono clamorosi: su...

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Flop totale dei bonus taxi. I primi dati sull'impiego dei buoni viaggio per il servizio taxi e noleggio con conducente, rilasciati dal Comune di Napoli, sono clamorosi: su 1.976.668,19 euro assegnati dallo Stato a Palazzo San Giacomo, ad oggi sono stati fatturati solo 5mila 111 euro. Dunque lo 0,25 per cento. Se n'è discusso ieri mattina in commissione Politiche sociali al Comune di Napoli, presieduta da Massimo Cilenti, che ha incontrato Sara Chiauzzi, funzionaria del servizio politiche di Inclusione sociale. A fronte di una facile accessibilità alla piattaforma, alla quale si accede obbligatoriamente con Spid, sono ancora molti i conducenti di taxi e Ncc che non accettano i buoni. «Ho ricevuto tantissimi messaggi di lamentele da parte di donne incinta e da disabili» fa sapere l'assessore al Welfare Luca Trapanese. Circostanza confermata dalla funzionaria comunale: «Questa scelta ha generato moltissime proteste da parte degli aventi diritto».



In commissione è stato illustrato un report della dirigente del servizio, Mariarosaria Cesarino, dal quale si evince come su sette cooperative di taxi e una di Ncc, che hanno aderito all'iniziativa tramite manifestazione di interesse, soltanto quattro effettivamente si sono attrezzate per rendere possibile la fruizione dei buoni. Il rischio è quello di perdere i 3 milioni che lo Stato ha erogato all'amministrazione (2 milioni nel 2021 e 1 milione per il 2022). Ma quanto vale il bonus e chi può richiederlo? Per chi è già assegnatario di forme di sostegno pubblico, il buono può arrivare fino a 80 euro; per i soggetti non assegnatari di misure di sostegno pubblico fino a 120 euro. I beneficiari: persone che hanno raggiunto il 65esimo anno di età; con disabilità in possesso di decreto di invalidità o della legge 104, comprese persone con disabilità sensoriali non vedenti o ipovedenti; chi anche temporaneamente è impedito nella deambulazione, in possesso di idonea certificazione medica; donne in stato di gravidanza; genitori con almeno un figlio a carico nato dal 1 gennaio 2018 (un buono per ciascun nucleo familiare); appartenenti a nuclei familiari titolari di attività o facenti parte di categorie economiche soggette a chiusura temporanea per disposizioni governative, nazionali e locali, rientranti nei codici Ateco previsti dai provvedimenti. I fondi vanno spesi entro il 31 dicembre 2022 e le somme non utilizzate andranno restituite, come confermato dal servizio Politiche di inclusione sociale di Palazzo San Giacomo.



«Il bonus è un'opportunità offerta del governo alle categorie che hanno vissuto momenti difficili nel periodo del Covid - spiega il presidente della commissione Cilenti -. In questo caso era rivolto ai tassisti e alle cooperative di Ncc. Per mesi hanno pressato l'amministrazione affinché si attivasse la misura. Il Comune, anche su suggerimento delle categorie coinvolte, ha creato una piattaforma per rendere più semplice l'utilizzo dei bonus. Il governo aveva posto anche un'altra questione, ovvero non dare aiuti a pioggia, ma finalizzarli per persone anziane, disabili e donne incinta, per far sì che potessero utilizzare taxi invece che mezzi affollati. In questo modo con una sola misura si sarebbero potuti aiutare sia i tassisti, che speciali categorie. È stata persa un'occasione per la città - tuona Cilenti -. È una cosa scellerata. Se il Sud vuole andare avanti deve essere in linea con le decisioni del Paese e dell'Europa». Adesso è corsa contro il tempo per tentare una mediazione con il ministero, per chiedere una eventuale proroga. A mettere in evidenza le criticità della misura anche gli altri consiglieri comunali presenti: Toti Lange (Misto), Iris Savastano (Forza Italia), Sergio Colella (Manfredi sindaco), Rosario Andreozzi (Napoli solidale Europa verde) e Gennaro Esposito (Manfredi sindaco), che hanno chiesto «un confronto a stretto giro con il sindaco, gli assessori alle Politiche sociali e alla Mobilità e i dirigenti competenti per individuare le misure da mettere in campo, garantire un servizio per le fasce più deboli e non perdere i fondi stanziati». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino