Paziente morta, è bufera su Villa dei Fiori: «Maglia nera per qualità»

Paziente morta, è bufera su Villa dei Fiori: «Maglia nera per qualità»
Pochi ospedali in rapporto a una popolazione debordante ed errori medici che causano vittime e dolori. L'epicentro della situazione sanitaria da allarme rosso nel territorio a...

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Pochi ospedali in rapporto a una popolazione debordante ed errori medici che causano vittime e dolori. L'epicentro della situazione sanitaria da allarme rosso nel territorio a nord est di Napoli è in questo momento la clinica Villa dei Fiori di Acerra, il più grande ospedale privato convenzionato della regione insieme con la clinica Pineta Grande di Castel Volturno: 180 posti letto e ben 64mila persone che ogni anno si rivolgono al suo pronto soccorso. Si sono appena svolti, ieri pomeriggio, nella chiesa della vicina Mariglianella, i funerali di Assunta Di Maio, 71 anni, una donna attiva e autosufficiente che era entrata nel nosocomio acerrano con le sue gambe per sottoporsi a una banale operazione di colecisti, ma che invece ne è uscita chiusa in una bara. A ucciderla, secondo i sospetti del suo medico curante e di un neurologo che l'ha visitata dopo l'intervento, sarebbe stata un'intossicazione da farmaci. Ma soltanto l'altro ieri è stata effettuata l'autopsia ordinata dalla procura di Nola che ha aperto l'indagine. È dunque ancora troppo presto per capire cosa sia successo. Non è finita però. Sempre qui, nella Villa dei Fiori e nelle stesse giornate in cui ha trovato la morte Assunta, ha rischiato grosso un'altra donna, Cira Colucci, 55 anni, di Napoli, quartiere Pianura. Cira è stata salvata dai medici del Cardarelli, dove i chirurghi le hanno tolto il filo di un laparoscopio «dimenticato» nell'addome durante una semplice operazione di asportazione dei calcoli uretrali effettuata pochi giorni prima nella clinica acerrana.


 

IL BOLLETTINO
«Porteremo il caso Villa dei Fiori in commissione sanità», annuncia Francesco Borrelli, consigliere regionale e componente della stessa commissione. Di sicuro la clinica è sotto osservazione: appena un anno fa un'altra tragedia, la morte di una anziana caduta dalla barella. Un bollettino terribile, peraltro confermato da una triste classifica. Secondo il Genas, l'istituto del ministero della sanità che si occupa dell'efficienza della strutture ospedaliere pubbliche e private sparse in Italia, la clinica Villa dei Fiori è la quarta struttura ospedaliera meno sicura sul fronte della percentuale di mortalità nell'ambito della cura dell'ictus. Qui muore di questa malattia il 32,2 % dei pazienti ricoverati: una percentuale oltre tre volte superiore alla media nazionale, che è del 9,9 %. In questo campo peggio della Villa dei Fiori fanno l'ospedale civile di Corigliano calabro (33,9 %) e altri due nosocomi campani, l'ospedale civile Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli (35,1 %) e l'ospedale San Giuseppe e Melorio di Santa Maria Capua Vetere (35,4 %). C'è poi un altro indicatore che mette alla gogna la Villa dei Fiori ed è il sito «dove e come mi curo.it», un portale web istituito dalle Università italiane per guidare i pazienti verso la migliore assistenza sanitaria. Ebbene questa guida, considerata la migliore a livello nazionale, afferma che nella clinica acerrana l'assistenza sanitaria per le patologie dell'apparato muscolo scheletrico è molto bassa, da semaforo rosso. Disastroso anche il giudizio sull'oncologia. Semaforo rosso per la cura del cancro proprio dove ci sarebbe bisogno di più attenzione visto che Acerra è uno dei territori simbolo della Terra dei Fuochi. Bassa qualità, semaforo arancione, anche per l'assistenza nell'ambito della gravidanza e del parto. Ma i dati sono contrastanti. Secondo lo stesso organismo di settore, la clinica acerrana eccelle invece nell'uso della laparoscopia, vale a dire della tecnica con cui sono state operate Assunta Di Maio e Cira Colucci.
LA DIFESA
I responsabili della casa di cura, com'è giusto, si diFendono. «Per il caso della signora Di Maio scrivono in una nota siamo in attesa dei risultati dell'esame autoptico e nel frattempo abbiamo avviato un'indagine interna. Invece nel caso della signora Colucci sosteniamo che non sia mai stata in pericolo di vita, che avevamo rilevato la presenza del filo grazie ai nostri medici e che la signora non si è presentata per l'asportazione dello stesso». Dal canto suo Lenina Castaldo, infermiera della Villa dei Fiori e sindacalista della Cgil, fornisce una sua spiegazione di questo quadro sconfortante. «I medici di base e le guardie mediche non fanno filtro racconta - inoltre i carichi di lavoro sono enormi e nel pronto soccorso ci sono medici iscritti a cooperative e infermieri che vengono dalle società interinali. La verità è che la sanità è diventata una fabbrica: i reparti lavorano a cottimo, c'è troppo sfruttamento e non si è motivati». Un medico della Villa dei Fiori, che vuole l'anonimato, aggiunge che «nel pronto soccorso c'è personale troppo giovane, poco formato e seguito». Ma secondo il camice bianco «la percentuale di errori negli interventi è del tutto in linea con la media fisiologica».

La clinica Villa dei Fiori dal 1962 serve un territorio dell'area metropolitana di Napoli popolato da mezzo milione di persone. Qui c'è il più grande polo industriale del Mezzogiorno ma non c'è un ospedale pubblico.
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Il Mattino