Napoli dal caffè alla toilette sospesa: «Consumo io ma in bagno vai tu»

Napoli dal caffè alla toilette sospesa: «Consumo io ma in bagno vai tu»
Dopo il caffè, l'ombrello e anche il giocattolo sospeso, a Napoli è tempo della pipì sospesa. Si tratta di un'iniziativa singolare lanciata da Gianni...

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Dopo il caffè, l'ombrello e anche il giocattolo sospeso, a Napoli è tempo della pipì sospesa. Si tratta di un'iniziativa singolare lanciata da Gianni Simioli attraverso i microfoni di radio Marte nel corso del suo programma quotidiano la Radiazza volta a denunciare la mancanza di bagni pubblici in città. Per venire incontro alle esigenze fisiologiche di tanti che ogni giorno si trovano a dover fare i conti con la difficoltà di cercare un bagno nelle strade del centro storico o di altri quartieri, il conduttore radiofonico, raccogliendo le lamentele di alcuni ascoltatori costretti a pagare consumazioni al bar per poter accedere al wc, ha rivolto un invito ai locali napoletani.


Ma come funziona il servizio della pipì sospesa? Chiunque si rechi in un bar a prendere una consumazione, e senza usare il wc, potrà decidere di lasciare l'utilizzo di quest'ultimo a qualcuno che invece non prende nulla. Per usufruire del servizio basterà rivolgersi al barista che precedentemente ha raccolto le adesioni di chi ha consumato. Obiettivo della proposta made in Naples: favorire un miglioramento nei servizi di accoglienza per i tantissimi turisti che ogni giorno affollano le strade, ma anche rispondere alle richieste di molte persone costrette sempre più spesso a dover pagare cinquanta centesimi o 1 euro, per una consumazione non voluta, solo per accedere al bagn.

L'invito, partito dai microfoni della radio, è stato naturalmente rivolto a tutti i gestori di bar e ristoranti della città, affinchè aderiscano a questa catena solidale esponendo, eventualmente, anche una locandina con la dicitura pipì sospesa. Un segnale positivo è arrivato dal centro storico. Ad aderire con entusiasmo al progetto è stato in primis il bar Settebello di via Benedetto Croce il cui general manager, il consigliere Pino De Stasio ha dichiarato: «Nel centro storico non ci sono servizi igienici e quindi noi bar sopperiamo a questa mancanza: questo è il vero problema. Nel mio locale ho sempre dato libero accesso, oltre che ai clienti, anche a bambini e persone anziane; adesso abbiamo esposto queste locandine della pipì sospesa e l'iniziativa ha subito suscitato grande interesse. Aderisco da quindici anni al progetto del caffè sospeso che doniamo ai clochard e a persone in difficoltà dunque ho accettato volentieri l'idea di partecipare anche alla pipì sospesa. Ogni scontrino che sarà fatto per il caffè sospeso, darà anche diritto a entrare in bagno senza consumare nulla».


Positiva anche la risposta dello storico Gran Caffè Gambrinus: «È lodevole l'estro e l'ironia dei napoletani . commenta l'iniziativa Massimiliano Rosati titolare del Gran Caffè Gambrinus - ma è automatico che chi lascia, come da sempre avviene nel nostro locale, uno scontrino per un caffè sospeso di diritto consentirà anche l'utilizzo del bagno. Sarà, tuttavia, questo progetto un incentivo ulteriore per lasciare dei caffè sospesi al banco». L'auspicio, adesso, è che sempre più locali cittadini aderiscano alla pipì sospesa per contribuire alla nobile causa del progetto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino