Caivano, il sindaco Falco: «Non siamo la banda Bassotti»

Lo sfogo del primo cittadino

Caivano, il sindaco Falco: «Non siamo la banda Bassotti»
«Sui social e con l’affissione di manifesti anonimi sulle mura della città ci paragonano alla banda Bassotti o accostano la mia persona a Vito Ciancimino....

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«Sui social e con l’affissione di manifesti anonimi sulle mura della città ci paragonano alla banda Bassotti o accostano la mia persona a Vito Ciancimino. Tali esternazioni, se scritte sui social e/o con la pubblicazione di manifesti anonimi, diventano davvero dannose, sia per le istituzioni che per la stessa città di Caivano».

Sono le parole di Enzo Falco, sindaco di Caivano da circa due anni e mezzo, che replica così, nel corso dell’ultimo civico consesso, agli attacchi messi in atto contro la sua amministrazione di centrosinistra. 

I fatti. Nel primo caso è stato pubblicato un manifesto ad opera di ignoti, in cui veniva raffigurata la faccia del sindaco tra la nota banda Bassotti, resa famosa nelle pagine di un noto fumetto, mentre sulle pagine di facebook un utente lo ha paragonato all’ex primo cittadino di Palermo, facendo verosimilmente allusione alla mafia. 

«Certamente non sono schierato contro i pubblici manifesti - commenta Falco - perché fare delle critiche assolutamente non costituisce un reato, ma chi pubblica un manifesto deve anche avere il coraggio di firmarlo».  

Poi Falco aggiunge. «Tengo a precisare che, in merito alle illazioni di presunte infiltrazioni camorristiche, se ci fosse un incidente che vedrebbe coinvolto il Municipio di via don Minzoni, oltre a denunciarlo immediatamente alle competenti autorità giudiziarie e alle forze dell'ordine, non esiterei a rassegnare pure le mie dimissioni».

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Il Mattino