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Le ostilità non si interrompono. Da ieri, anzi, lo scontro si è ulteriormente inasprito. Le elezioni per il rinnovo dei vertici della Camera di Commercio sono sempre più vicine. Al via le procedure per la consultazione che opporrà la galassia dell'Aicast, guidata dall'attuale leader Ciro Fiola, al gruppo delle associazioni storiche, capeggiato dall'Unione industriali.
Sul sito dell'ente camerale è stato pubblicato ieri il bando che prelude al rinnovo del consiglio camerale 2023-2028. Il bando contiene le procedure per la determinazione del grado di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle associazioni di tutela degli interessi dei consumatori e degli utenti. Un meccanismo piuttosto complesso, quello utile al rinnovo delle cariche degli enti camerali, dal quale nel 2018 scaturirono numerosi ricorsi e controricorsi con una lunga scia di veleni, proseguita di fatto fino ad oggi. Le associazioni datoriali avranno 40 giorni di tempo per presentare la documentazione richiesta dalla normativa. Ad annunciarlo è stato lo stesso Fiola nel corso di una conferenza nella quale ha replicato duramente alle accuse che gli erano state mosse nei giorni scorsi dai suoi avversari. Fiola conferma, di fatto, la sua candidatura tracciando un bilancio della consiliatura che sta per concludersi. Un modo per rispondere a quelle che giudica «falsità».
«Le associazioni storiche - spiega - in cinque anni hanno fatto solo polemiche e niente fatti. Li abbiamo avuti in consiglio e non hanno fatto una proposta.
L'affondo di Fiola contro le associazioni datoriali dell'opposizione - un gruppo comprendente Unione industriali, Ance, Claai, Cna, Cdo, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria Campania - assume toni più feroci quando si riferisce ad un'indagine della Corte dei Conti, che coinvolse Confesercenti. «Mi ha colpito delle loro parole il termine di malagestione: se avessimo seguito quella strada avremmo proseguito il loro percorso. Ricordo che c'è un appello sulla spesa di 200mila euro sprecati negli anni passati e poi andati in prescrizione, nonostante l'indagine della Corte dei Conti. Sul contributo delle aziende ricordo, inoltre, che la Camera di Commercio manda l'avviso ma la riscossione spetta all'Agenzia delle Entrate. Qui mi hanno mostrato che c'era una società interna alla Camera di Commercio per il recupero dei crediti, che ha speso 5 milioni e ha incassato zero euro. Manderemo questi documenti alla Corte di Conti. È finita un'epoca». Sulle nuove procedure, Fiola spiega: «Abbiamo stabilito un nuovo disciplinare trasparente che evita le furbizie. Alle associazioni storiche che ci contestano ricordo che l'associazione dei macellai a cui appartengo è più antica di loro». Sui risultati conseguiti, Fiola aggiunge: «Oggi, grazie all'azione di potenziamento dell'attività degli uffici, si sta andando verso la produzione di documentazioni in tempo reale. Questo consente alla terza Camera di Commercio d'Italia, per imprese aderenti, di essere la prima in termini di operatività». Sulle dichiarazioni del presidente della Camera di Commercio intervengono il commissario regionale di Forza Italia Fulvio Martusciello e i parlamentari azzurri Annarita Patriarca e Franco Silvestro: «Fiola dovrebbe usare un linguaggio più consono alla carica e ad un contesto di civile confronto con storiche associazioni che rappresentano rilevanti settori imprenditoriali della città».
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