Regione, Oliviero e Raia: manganelli su studenti a Pisa, si faccia luce, mozione passa con il «No» di Fdi, Lega e moderati e riformisti.

«Tutti devono essere liberi di manifestare. Dunque, una cosa è difendere e sostenere, come facciamo noi ogni giorno, le forze dell’ordine che si adoperano senza risparmiarsi per la  sicurezza di tutte e tutti i cittadini, monitorando che ogni azione si svolga nella legalità e il rispetto delle regole, altra cosa è vedere scorrere il sangue sui corpi di minorenni inermi a causa dell'uso improprio dei manganelli. Dobbiamo insegnare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi che manifestare il dissenso è un diritto e non comporta pericoli». Così, la vicepresidente del consiglio regionale della Campania Loredana Raia durante la seduta dell' assemblea che si è svolta oggi in Regione.

Raia ha difeso la sua mozione presentata con il presidente del consiglio della regione Campania, Gennaro Oliviero, rispondendo alle posizioni contrarie all' istanza espresse dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia. La mozione Raia-Oliviero è stata presentata per accertare «le responsabilità sulle aggressioni agli studenti di Pisa del 23 febbraio scorso» seguendo l’input dato dai dirigenti scolastici della Campania in un comunicato del 26 febbraio scorso, i quali sottolinearono che «a scuola ogni giorno si cerca di far apprendere alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi l’importanza del dialogo e della non violenza».

Il testo - a firma di presidente e vice - ha visto l’approvazione con il voto contrario degli esponenti della Lega, Fratelli d’Italia e gruppo moderati e riformisti che fa capo a Stefano Caldoro. «Seguiamo la scia delle parole del presidente della repubblica Sergio Mattarella – ha continuato Raia – che ha dichiarato che le forze dell’ordine devono garantire la sicurezza tutelando la libertà di manifestare opinioni e ha fatto presente al ministro dell’interno che l’autorevolezza della forze dell’ordine non si misura con l’uso della forza e che con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento».