Campania, povertà in aumento: così si vive con 4 euro al giorno

Campania, povertà in aumento: così si vive con 4 euro al giorno
Quattro euro al giorno per fare la spesa e pagare (a rate) le bollette. La storia di Concetta, che vive in una stanza assieme al marito, assomiglia a quella di tanti anziani, soli...

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Quattro euro al giorno per fare la spesa e pagare (a rate) le bollette. La storia di Concetta, che vive in una stanza assieme al marito, assomiglia a quella di tanti anziani, soli e senza figli, che stringono quanto più possono la cinghia per vivere in modo dignitoso. Lei e il marito Gerardo pagano 350 euro di affitto per un bilocale senza finestre che si trova nei vicoli del centro cittadino di Castellammare. Lei ha lavorato da giovane in Svizzera, poi il sogno di una famiglia, il ritorno in patria e il matrimonio con il suo amore di sempre che intanto era stato assunto all’Alfa Romeo di Pomigliano. Una vita fatta di stenti e sofferenze, i figli che non sono mai arrivati, lei casalinga per il resto della vita e lui ora pensionato con la minima a 750 euro.  

«Ogni mese togliamo prima le spese, da parte mettiamo i soldi per pagare le utenze: gas, luce, telefono, condominio. Quello che resta – racconta Concetta – lo dividiamo per 30 e così sappiamo quanto possiamo spendere ogni giorno per mangiare». Il calcolo è facile, i soldi sono pochi e quando l’anziana ha chiesto il pacco Caritas alla sua parrocchia il marito quasi non avrebbe voluto. «Ci danno pasta, farina, olio – spiega Concetta – il necessario per pranzare, la sera spesso ci accontentiamo di una tazza di the con le fette biscottate». Una vita semplice, specchio di una povertà dovuta al costo della vita e a pensioni che invece non si sono mai adeguate. «Se non facessimo questo calcolo scrupoloso dovremmo chiedere alla parrocchia vicino casa anche sostegno per le bollette, invece Gerardo preferisce non acquistare nulla per sé, consumare poco ma sostenere le spese da soli». I coniugi non hanno cellulare, il telefono fisso in casa c’è ma è diventato quasi un soprammobile. Quello che non manca mai è la solidarietà dei vicini. Prodotti alimentari, giacche, vestiti: l’anno scorso per Natale invece della solita spesa la vicina le ha regalato il piumone. «Non possiamo permetterci i riscaldamenti, abbiamo una stufa a gas – continua Concetta – ma la sera qui all’ultimo piano avevamo sempre freddo così Pasqualina ci fece il regalo più bello». 


A mesi alterni Concetta riesce anche ad acquistare qualcosa per lei, al mercatino dell’usato. «Arrivano i panni americani, camice e pantaloni a 5 o 10 euro. Li porto a casa li lavo e sostituiamo qualcosa che nel tempo si è usurato». Il vero problema sono le spese mediche extra, se l’Asl non passa medicine o esami si preferisce aspettare. E anche qui, dove non arrivano i centro di ascolto ci sono i conoscenti che un farmaco riescono a procurarlo. «Da parte abbiamo già messo da i soldi per quando uno dei due non ci sarà più – conclude amara Concetta – non vogliamo chiedere aiuto anche per questo». Sorridente e solare nonostante tutto, mani d’oro in cucina tanto che qualcuno approfitta della sua disponibilità per chiederle di preparare piatti della tradizione: un modo per condividere, e non lasciare sola la coppia di anziani che conta i soldi per fare la spesa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino