Regionali, il patto Fi-Lega con Carfagna già in pole

Regionali, il patto Fi-Lega con Carfagna già in pole
Forza Italia ha avviato una lunga campagna elettorale, che parte dalle elezioni europee del 26 maggio 2019 per finire a quelle regionali del 2020. Lo ha fatto ascoltando numerosi...

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Forza Italia ha avviato una lunga campagna elettorale, che parte dalle elezioni europee del 26 maggio 2019 per finire a quelle regionali del 2020. Lo ha fatto ascoltando numerosi esponenti della società civile, con un meeting capovolto a metà strada tra la Leopolda renziana (di quel tenore le suggestioni evocate dall'imprenditore Angelo Bruscino) e i meet-up grillini (tra le denunce quella di un autista Ctp aggredito di recente). A mettere, però, il bollino politico all'iniziativa di ieri mattina all'Hotel Vesuvio, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani la cui presenza in apertura dei lavori è stata interpretata come un modo per ribadire la sua leadership tra i berlusconiani e il vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, divisa tra le ambizioni nazionali e la possibilità di candidarsi a governatore tra due anni forte dei sondaggi che darebbero il centrodestra unito in vantaggio su M5S e centrosinistra.


«Io candidata alle Regionali? A differenza di Cinquestelle, Pd e de Magistris noi non facciamo guerre interne, preferiamo prima ascoltare le persone poi decidiamo: manca ancora un anno e mezzo», la risposta della stessa Carfagna ai giornalisti che le hanno chiesto di un suo impegno personale. Negli ambienti di Forza Italia è diffusa la consapevolezza che il suo nome compatterebbe il partito e potrebbe anche raccogliere consensi trasversali. In campo, resta l'ipotesi di un ritorno dell'ex governatore Stefano Caldoro che presto incontrerà le categorie sociali e produttive per convincerle a firmare il referendum sulla macro-regione ormai divenuto il suo cavallo di battaglia.
 
«Tanto deciderà Matteo Salvini in base ai risultati delle Europee», hanno spiegato in tanti. Si conteranno i voti presi da Fi e dalla Lega, gli azzurri sono sicuri di preservare il loro bacino di consensi al Sud a partire dalla Campania. Motivo per cui qui Salvini non pesterebbe troppo i piedi ai maggiorenti berlusconiani e lascerebbe campo ad una candidatura targata Forza Italia puntando invece su un nome terzo come il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri in Calabria per dare un forte segnale sul fronte della legalità. L'unica certezza, al momento, è la presenza di Tajani come capolista alle europee. Lo ha confermato lui stesso, prima di annunciare che nella lista troveranno posto «candidati della società civile di area liberale e cattolica: questa è l'altra Italia, quella che non si riconosce nel populismo». Su Carfagna sfidante di Vincenzo De Luca (sempre che non decida all'ultimo di tornare nella sua Salerno per rifare il sindaco) il numero uno del Parlamento europeo l'ha presa alla larga: «Mara Carfagna è una bravissima vicepresidente della Camera, una parlamentare campana e un consigliere comunale a Napoli, il suo nome come candidata alla guida della Regione Campania dipenderà dal partito in regione e anche da lei, vedremo se vuole candidarsi», ha detto evidenziando che «la Campania è amministrata malissimo e ci candidiamo a governarla in maniera opposta rispetto a questi anni».
IL MEETING CAPOVOLTO

Ad ascoltare in platea i vari esponenti della società civile i vari dirigenti azzurri che hanno voluto questo evento, in primis il capogruppo regionale Armando Cesaro, i parlamentari Paolo Russo, Sandra Lonardo, Cosimo Sibilia, gli europarlamentari Fulvio Martusciello (recentemente lodato proprio da Tajani) e Aldo Patriciello. L'ambizione, come spiegato dalla Carfagna, era uscire dai social. «Se vai solo in tv o fai dirette social senza ascoltare le persone succedono cose strane, ad esempio diventi ministro del lavoro ma il lavoro anziché crearlo lo bruci o diventi ministro delle infrastrutture e invece che implementarle le blocchi», ha commentato l'ex ministro delle Pari Opportunità. Chiesta maggiore lotta alla burocrazia, più attenzione alle fasce deboli ed in particolar modo ai diversamente abili le cui istanze sono state rappresentate dagli applauditissimi Anna Adamo e Mario Mirabile. Molte critiche comuni ai grillini e alle loro politiche. «È stata un'esperienza utile e, vista la grande partecipazione, anche molto apprezzata ha sottolineato il coordinatore regionale Domenico De Siano un momento di ascolto vero e profondo, che ci ha consentito di toccare la carne viva dei problemi della nostra regione, del Sud, e di penetrare veramente a fondo, nel cuore dei problemi di chi lavora in condizioni estreme, di ha perso il lavoro, di chi non ha neppure le risorse per vivere o per curarsi».
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Il Mattino