Caos scuola, i dubbi dei prof a Napoli: «Così impossibile bocciare»

Caos scuola, i dubbi dei prof a Napoli: «Così impossibile bocciare»
Una settimana scarsa per l'ultima campanella, questa volta virtuale, che segnerà la fine delle lezioni. In questo caso non saranno necessarie misure particolari da...

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Una settimana scarsa per l'ultima campanella, questa volta virtuale, che segnerà la fine delle lezioni. In questo caso non saranno necessarie misure particolari da parte dei dirigenti scolastici per evitare caos davanti alle scuole, gavettoni, lancio di farina e tutto quello che succede per festeggiare la fine dell'anno e l'inizio delle vacanze. Niente cene di classe, niente regali a prof per la fine di un ciclo scolastico che siano elementari, medie e superiori, niente foto di gruppo con il docente di riferimento, la lavagna sullo sfondo, i più alti dietro e più piccolini avanti. Ma anche niente quadri esposti con i genitori a pavoneggiarsi degli esiti dei propri figli o altri a rammaricarsi. Tutto avverrà online, dalle promozioni ai rinvii a settembre, fino alle bocciature. Tutte informazioni che verranno fornite da remoto. Anche gli scrutini si faranno non in presenza ma online evitando ai tanti prof innumerevoli discussioni legate magari a antiche ruggini nei rapporti. Più semplice per certi versi, ma fino ad un certo punto perché alla fine la valutazione dei singoli diventa più complessa e articolata rispetto al passato.


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Progressivamente il numero di alunni bocciati negli ultimi anni è andato calando ma c'era tuttavia una fetta di studenti che comunque non poteva essere ammessa alla classe successiva. Capita soprattutto alle superiori, fase delicata della crescita individuale dove ci si può perdere per un nonnulla per poi recuperare. L'anno scorso i dati campani di promossi e bocciati non si sono discostati di molto dalla media nazionale, anzi si può dire che siano stati in linea. Alle superiori sono stati ammessi all'anno successivo (dati del ministero dell'istruzione) il 74,3%, il 17,6% è stato «rimandato a settembre», l'8,1% degli studenti ha dovuto ripetere l'anno. Alle medie, invece, ha superato l'anno il 97,8%, mentre il 2,2% è stato respinto. E quest'anno come andrà? Il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina ha sempre escluso il cosiddetto 6 politico, tutti promossi e poi si vede. Ma, di fatto, l'ordinanza ministeriale emanata lo scorso 16 maggio - e pubblicata sull'home page di diversi istituti quale ad esempio l'Umberto - indica ai prof come muoversi. Le insufficienze, in una o più materie, devono essere verbalizzate ai fini della valutazione, la bocciatura potrà avvenire solo su decisione unanime del consiglio di classe e non a maggioranza come previsto fino ad oggi, verrà valutato quanto fatto nel primo quadrimestre (non tutte le scuole procedono per quadrimestri ma anche per trimestri o in altre tipologie) e l'impegno e la partecipazione che gli alunni hanno avuto durante la didattica a distanza. Non potranno essere penalizzati coloro che hanno avuto difficoltà per la mancanza di strumenti tecnologici e per la connessione. In pratica tutti promossi o quasi all'anno successivo. Al massimo rinviati a settembre.
 

La vera incognita è proprio questa. Nessun dirigente sa come debbano essere organizzati questi corsi «personalizzati». «Ci atterremo alle indicazioni - spiega il preside del Sannazaro Riccardo Güll - il recupero non prevede comunque un esame finale semmai una verifica». Tutto da decidere, ma - aggiunge il preside del prestigioso liceo classico - le valutazioni dei nostri alunni seguiranno certo le indicazioni ministeriali ma si terrà conto dell'impegno ed anche del curriculum scolastico dei nostri ragazzi, si è vissuto un momento molto delicato e complesso anche se si è partiti con la didattica a distanza nel giro di pochissimo tempo e sono molto soddisfatto dell'andamento generale». Il recupero in base alle indicazioni ministeriali deve partire il primo settembre. Fino all'anno scorso erano le scuole, in base alle diverse esigenze, a decidere quando e come far recuperare le lacune. Il punto è che questa volta ci sono solo ipotesi e nessuna certezza. La stragrande maggioranza dei dirigenti scolastici si interroga sul futuro. Ora c'è solo la data del primo settembre, il resto è caos totale. Soprattutto per i licei. Ma la stessa tipologia di valutazione vale anche per le medie. I debiti esistono anche nella secondaria superiore di primo grado. Andranno recuperati, anche in questo caso, a settembre. «Nella mia scuola - spiega la dirigente della Poerio Daniela Paparella - è previsto un piano di recupero integrato per agli alunni della seconda, ma come verrà attuato non sono in grado di dirlo. Aspettiamo le indicazioni ministeriali sulla ripartenza».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino