Fondi per interventi strutturali, rimborsi per i pazienti costretti a curarsi sulla terraferma, precedenza ai residenti nelle nomine del personale scolastico. E poi deroghe per i...
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Il testo che ha ricevuto l'ok bipartisan di Palazzo Madama mette a disposizione 170 milioni in sei anni per i primi interventi strutturali o correnti, più altri dieci milioni l'anno a partire dal 2025. «Risorse considerevoli sottolinea Vincenzo Santangelo, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento che vengono rese disponibili a fronte di una programmazione pluriennale». Gli obiettivi sono il miglioramento dei servizi, la promozione dell'offerta turistica, lo sviluppo della banda larga. In altri termini, si punta a «favorire una buona qualità della vita» per i 220mila abitanti dei 36 Comuni delle isole minori.
Nello specifico, il ddl recepisce le indicazioni fornite dall'Ancim per alleviare i disagi con i quali i loro cittadini devono fare i conti. Basti pensare ai malati costretti a lasciare il territorio di residenza per sottoporsi a terapie o interventi chirurgici. Ecco perché il testo prevede il rimborso delle spese sostenute dagli isolani per curarsi sulla terraferma, oltre che la presenza continuativa di medici di primo soccorso, infermieri e apparecchiature di urgenza e di primo intervento. Quanto alla scuola, il personale di ruolo non residente avrà diritto a un'indennità per far fronte al costo degli alloggi e al disagio lavorativo, Senza dimenticare che dirigenti, insegnanti, amministrativi, ausiliari e tecnici provenienti dalla terraferma saranno equiparati ai residenti e così otterranno una riduzione del costo del biglietto dei trasporti marittimi e terrestri.
Per migliorare i servizi turistici e alberghieri, inoltre, il testo approvato dal Senato ammette che i Comuni autorizzino il cambio di destinazione d'uso degli immobili in deroga alle norme urbanistiche, purché le cubature non aumentino e siano rispettate le caratteristiche architettoniche del luogo. Una prospettiva che desta le perplessità degli ambientalisti: «Serve un limite alle dimensioni dei fabbricati da convertire osserva Gaetano Benedetto, direttore Wwf Italia la trasformazione di grosse cubature ha un impatto sull'ambiente in termini di allaccio alla rete idrica e scarichi fognari». Per Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente, «il rilancio delle isole deve essere sostenibile: la norma sui cambi di destinazione d'uso riconosce ai Comuni insulari poteri sui quali occorre vigilare». Previsti pure anche l'attivazione di presidi permanenti di protezione civile e il trasferimento del demanio (incluso quello marittimo) dalle Regioni ai Comuni isolani, con la conseguenza che a questi ultimi spetterà il rilascio delle concessioni.
«I diritti degli isolani vengono finalmente affermati - esulta Gianni De Martino, sindaco di Capri e presidente dell'Ancim - La logistica penalizza i nostri territori e il maltempo rende spesso impossibile la gestione dei servizi essenziali. Le misure contenute nel ddl ci consentiranno di cambiare rotta, speriamo che non cambi lungo la strada». Ora il ddl è atteso alla Camera. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino