Napoli, ultima tammurriata e lacrime per Carlo D'Angiò

Vecchie e nuove compagnie di canto popolare si sono date stamane appuntamento nella chiesa di Santa Maria Apparente. La Napoli della musica, ma anche quella della cultura,...

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Vecchie e nuove compagnie di canto popolare si sono date stamane appuntamento nella chiesa di Santa Maria Apparente. La Napoli della musica, ma anche quella della cultura, della politica - c'era una volta la sinistra - e del teatro hanno voluto salutare per l'ultima volta Carlo D'Angiò, l'ingegnere di Bagnoli che ha fondato il folk revival italiano prima con la Nuova Compagnia di Canto Popolare e poi con i Musicanova.

 
Luccicavano gli occhi della moglie Liliana, dei figli Adriano e Arianna. Ma anche quelli del compagno di sempre Eugenio Bennato, di Fausta Vetere, di Giovanni Mauriello, di Pietra Montecorvino, di Enzo Gragnaniello e tanti altri. Un applauso mesto ha accompagnato, dopo l'omelia, l'ascolto di una versione strumentale di «Canzone per Juzzella», e si è fatto poi più intenso, tra la rabbia e l'esorcismo, quando la voce di D'Angiò ha intonato da una vecchia registrazione «Brigante se more». All'uscita dalla chiesa l'ultima tammurriata, regalata dai Discede di Maiori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino