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Il "Pantheon degli Angioini" potrebbe presto riaprire i battenti nei giorni feriali. Dopo il grido d'allarme di don Ciro Riccardi, parroco di San Giovanni a Carbonara, sulla mancanza di custodi che possano consentire l'ingresso dei turisti, in quella che viene considerata una delle più belle chiese napoletane in assoluto, arriva la replica di Palazzo San Giacomo: «L'amministrazione comunale a tutti i livelli si è mostrata disponibile a individuare una soluzione, tra l'altro a carico del Comune. Mentre è già attivo il servizio di custodia nel weekend è in via di attivazione un accordo con il servizio Cultura per garantire l'apertura della chiesa in almeno un turno di custodia tramite il personale di Napoli servizi nei giorni feriali». Una novità che apre nuovi scenari.
«Ogni giorno - ha raccontato a Il Mattino don Ciro - sono tanti i visitatori che bussano al campanello della sacrestia per avere informazioni sul perché della chiusura». Sui siti turistici più cliccati, infatti, a cominciare da quello del Touring club, fino a Napoliving, sono riportati gli orari di apertura, che però non possono essere rispettati a causa della mancanza di personale.
«La soluzione di annosi problemi amministrativi in città passa per la collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali locali e nazionali - ribadiscono da piazza Municipio - Molte associazioni civiche ed anche numerosi soggetti privati riconoscono in tal senso i grandi sforzi che l'amministrazione Manfredi sta mettendo in campo per la cura dei monumenti, dell'arredo urbano e delle chiese compatibilmente con la disponibilità finanziaria dell'amministrazione». A questo punto si aspettano novità a stretto giro, affinché il bene possa essere restituito alla città e ai turisti. Tra i migliori esempi di architettura gotica, la chiesa di San Giovanni a Carbonara è resa ancor più preziosa dalla presenza del grande mausoleo di re Ladislao e sua sorella Giovanna. Senza contare le opere d'arte che custodisce. Tra queste una statua della Madonna delle grazie, una Madonna col bambino e un altorilievo del Malvito. Nella parte destra della navata, poi, il pezzo forte: la Cappella gentilizia della famiglia Somma con la tavola della Crocifissione di Giorgio Vasari, l'artista che affrescò anche la sagrestia di Sant'Anna dei Lombardi. Un vero e proprio scrigno d'arte da aprire certamente al pubblico ma da proteggere e custodire al meglio. Attualmente, con le forze che ha a disposizione don Ciro riesce a malapena a gestire l'attività della parrocchia: «Purtroppo i "guardiani" riusciamo a farli solo nel weekend e solo al mattino. Poi si chiude e se ne riparla la settimana successiva».
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Il Mattino