È guerra tra gli autisti e l’Anm sulla dismissione del deposito del Garittone. La decisione di lasciare la storica struttura dal 1 giugno, comunicata...
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La pagina social dell’azienda dei trasporti è stata travolta dai messaggi di protesta. A rendere la situazione ancora più esplosiva, si è aggiunto anche lo sciopero delle funicolari, che ha completamente isolato i quartieri collinari del Vomero e dell’Arenella. E oggi si rischia di fare il bis. I sindacati hanno chiesto di ritirare l’ordine di servizio, consentendo agli autisti di scendere in strada. L’Anm ha chiarito che la disposizione delle ferie forzate, fatta circolare tra il personale domenica pomeriggio e inizialmente estesa anche a martedì, è rientrata e che gli autisti potranno riprendere il servizio sulle linee del Garittone già questa mattina. Gli operai dell’Anm infatti, ieri sarebbero riusciti a riparare circa 15 bus, dei 40 previsti quotidianamente in uscita. Si tratta di una cifra comunque insufficiente per garantire tutto il servizio per oggi e che dovrà fare i conti con eventuali nuove segnalazioni di guasto da parte degli autisti. Per limitare i danni, l’Anm, ieri, aveva rivolto un appello agli autisti del Garittone che non volessero andare in congedo obbligatorio a poter lavorare in altri depositi. Hanno risposto solo in due, che sono stati utilizzati a Cavalleggeri.
Il clima insomma resta teso. Il confronto continuerà questa mattina, con azienda e sindacati convocati in commissione comunale Trasporti. Ma qual è il piano del Comune per il Garittone? La struttura attualmente è troppo cara per le tasche di Anm. L’organico consta di 104 dipendenti, 13 operai e 5 caposervizio indiretti. Tra manutenzione, guardiania e utenze l’impianto costa circa un milione all’anno. Troppi per mantenere le 15 linee bus, sulle 90 totali, che ogni giorno circolano a Napoli.
Il piano di dismissione, quindi, prevede di trasferire dal 1 giugno al deposito di Cavalleggeri d’Aosta a Fuorigrotta le linee 139, 143, 144, 165, C38, C41 e C66. Le altre andranno al deposito di piazza Carlo III. A Cavalleggeri, peraltro, esiste già un gruppo di autisti che esercita su linee che si sovrappongono a quelle del Garittone, come C33 e C44. Il trasferimento di un centinaio di autisti consentirebbe anche una migliore organizzazione dei turni.
Gli effetti collaterali, lamentano sindacati e lavoratori, potrebbero essere un allungamento dei tempi delle frequenze, in caso di guasto, ad esempio, per raggiungere i depositi più lontani per le riparazioni.
Rebus sul destino del deposito Anm, di proprietà del Comune di Napoli, dopo il primo giugno. Negli atti amministrativi, infatti, ci sono due ipotesi alternative. Nel piano di salvataggio di Anm di marzo 2017, si prevede la trasformazione in terminal per i bus turistici, con stalli per la sosta e casse per il pagamento del parcheggio e magari della futura tassa d’ingresso. Ma il deposito è stato richiesto anche da Asìa al Comune per farne una rimessa per i propri mezzi, come sancito anche in una delibera del 2015. L’azienda di igiene già si appoggia al Garittone per ricoverare alcuni mezzi.
«Siamo contrari a quest’ultima prospettiva – attacca Nino Simeone, presidente della commissione Trasporti – La struttura va messa a reddito per consentire all’Anm di fare cassa. Ci batteremo contro altre destinazioni che non siano quella dell’Hub turistico, considerando che oggi i bus turistici sostano gratis su via Miano, all’esterno del parco di Capodimonte, e per garantire aree di sosta ai residenti e agli avventori del weekend». Contro la dismissione anche le Municipalità VII e VIII dei quartieri nord che ieri hanno partecipato all’assemblea dei lavoratori. «Faremo le barricate – dichiara Franco Falco (Faisa Cisal) – è un impianto strategico».
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Il Mattino