Città metropolitana di Napoli, il dirigente responsabile degli appalti controllato e controllore

Città metropolitana di Napoli, il dirigente responsabile degli appalti controllato e controllore
«Top secret» così c'è scritto su una decisione del sindaco anche metropolitano Luigi de Magistris. Di cosa si tratta? Della nomina di Paola Costa al...

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«Top secret» così c'è scritto su una decisione del sindaco anche metropolitano Luigi de Magistris. Di cosa si tratta? Della nomina di Paola Costa al posto di Giuseppe De Angelis a «coordinatore dell'area edilizia istituzionale, mobilità» pianificazione e molto altro dei lavori pubblici. E a capo del pool di dirigenti interni che devono indagare sull'operato dello stesso De Angelis. Nella sostanza nel turn over tra dirigenti la Costa è controllore e controllato allo stesso tempo. Siamo nella ex Provincia e la sostituzione di De Angelis arriva perché il dirigente è implicato in una inchiesta sugli appalti per i trasporti a Capri.


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De Angelis in seguito alle sue implicazioni nell'inchiesta è stato interdetto dai pubblici uffici, il suo ruolo è fondamentale nel gioco degli appalti e anche e soprattutto nell'assegnazione dei fondi per il Piano strategico della Città metropolitana che vale la bellezza di un miliardo di cui un centinaio da smistare proprio a Napoli. De Magistris si è trovato così all'improvviso senza il dirigente di riferimento. A questo punto il sindaco metropolitano notiziato dalla Procura dà mandato al direttore generale Giuseppe Cozzolino di nominare il «Collegio ispettivo ritenuto opportuno pertanto di individuare eventuali responsabilità rispetto ai fatti descritti» nell'ordinanza del Gip della Procura di Napoli riguardo a De Angelis. Inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, dai sostituti Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarotta, che ha portato all'esecuzione di tre misure cautelari di cui una nei confronti del dirigente della Città Metropolitana De Angelis. Il quale avrebbe provato a «boicottare» un imprenditore per favorirne un altro. Questo il contesto in cui de Magistris in fretta e furia ha nominato la Costa al posto del dirigente interdetto e allo stesso tempo a capo del «collegio ispettivo». Sarà lei, dunque, nella condizione di titolare della delega di De Angelis tecnicamente la controllata a fare anche da controllore all'operato del suo collega ma anche del suo visto che ne ha ereditato l'ufficio. Ispezione che si dovrebbe concludere entro il 31 luglio.

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La sostanza è che in Città metropolitana serpeggia più di qualche timore non sulla Costa e sul suo operato ma su quello che potrebbe emergere dall'ispezione. Vale a dire dalla ricognizione che naturalmente la Costa dovrà fare anche per verificare i fascicoli con i quali sono stati assegnati i fondi del Piano strategico della città metropolitana. Piano approvato il 13 giugno con il miliardo che servirà per strade, scuole, cultura come sviluppo, ambiente, per la riqualificazione completa dei 92 comuni dell'area metropolitana. Una iniezione di liquidità fortissima che dovrebbe cambiare radicalmente il volto di molti comuni dell'area metropolitana storicamente in sofferenza sotto il profilo delle infrastrutture di base come le strade e le scuole. Per avere un'idea di cosa si sta parlando con questi fondi si costruiranno cittadelle scolastiche, come quella di Pomigliano d'Arco, grande come quattro campi di calcio dove sono stati stanziati 22 milioni, una piazza coperta che tiene insieme sei edifici in grado di ospitare 2.500 studenti. Strade, come la viabilità di accesso alla Tav di Afragola, o le piste ciclabili a Frattaminore e Giugliano, o il completamento del Grande Progetto Unesco a Napoli con il rifacimento di reticoli di strade del centro storico, così come la riqualificazione di Corso Vittorio Emanuele o di Viale Umberto Maddalena, la strada che conduce all'aeroporto di Capodichino. E ancora il sistema dei 19 parchi di Napoli, 14 milioni, tra cui il Virgiliano, la Villa Comunale, il parco di Scampia. Il timore è che l'inchiesta possa allargarsi fino a verifiche sul Piano strategico e che si possano bloccare appalti che stanno appena decollando.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino