Clan Orlando, spunta un nuovo collaboratore di giustizia. E' Teodoro Giannuzzi, 37 anni, il pentito che sta fornendo agli inquirenti della Procura di Napoli nuovi elementi da...
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Nel 2006 fu arrestato a Quarto dai carabinieri del comune flegreo, che gli notificarono un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Modena per traffico di droga. Giannuzzi ha poi scontato una pena di 3 anni e 10 mesi di reclusione. L'area geografica in cui ha svolto le sue attività illecite avrebbe tuttavia consentito al nuovo pentito di avere frequenti contatti con i trafficanti e gli esponenti di punta di molti gruppi criminali, tra cui i Polverino e gli Orlando, che hanno poi dato vita ad un unico sodalizio a partire dall'estate del 2015. Prima di Giannuzzi, gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia avevano ascoltato il pentito Roberto Perrone, per anni braccio destro del boss Giuseppe Polverino e profondo conoscitore delle dinamiche criminali maranesi, Gaetano Di Lanno, anch'egli affiliato al gruppo malavitoso egemone nel settore dell'hashish, e Patrizio Bonaccorso, siciliano trapiantato a Marano da molti anni.
In città, intanto, non si è ancora esaurita l'eco della notizia delle tredici assoluzioni e delle condanne, in molti casi inferiori a quelle richieste dal pm Di Mauro, sancite con il pronunciamento del gip Antonio Tarallo. Dopo sette mesi di detenzione in diversi penitenziari italiani, sono tornati in libertà Gaetano Orlando, ritenuto dagli inquirenti uno dei leader della cosca dei Carrisi (la zona della città dove risiedono e operano gli Orlando), Lorenzo Nuvoletta, nipote del defunto padrino di Vallesana, e Crescenzo Polverino, legato da vincoli di parentela con Giuseppe Polverino, alias 'o Barone. Tra gli assolti figura anche Raffaele Veccia, meglio noto come 'o Maresciallo, genero di Gaetano Orlando e nipote di una ex funzionaria (licenziata di recente) del Comune di Marano.
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Il Mattino