Clemente, abbandonate le aiuole adottate dal papà

Clemente, abbandonate le aiuole adottate dal papà
Scoppia il caso dei giardini di piazza Medaglie d'Oro. E non è un caso qualunque, visto che la targa all'interno dell'area verde recita così:...

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Scoppia il caso dei giardini di piazza Medaglie d'Oro. E non è un caso qualunque, visto che la targa all'interno dell'area verde recita così: «Partecipazione dei cittadini alla cura della città. Il Comune di Napoli affida questo spazio verde alla Fondazione Silvia Ruotolo», il cui presidente, Lorenzo Clemente, è il padre dell'assessore Alessandra. Ai piedi della targa rovi secchi e ingialliti, tronchi abbandonati. Poco più in là, immondizia non ritirata dai cassonetti o accumulata sotto alle panchine.


 

Il caso del degrado dei giardini vomeresi parte da una nota del Servizio Verde di Palazzo San Giacomo a firma del perito agrario Giorgio Ascione e della dirigente Teresa Bastia in cui «si invita il signor Clemente Lorenzo a provvedere entro 10 giorni dalla data di ricezione della presente agli obblighi regolamentari circa la manutenzione e pulizia delle aree, specificando che in mancanza questo Ufficio dovrà procedere alla revoca della Convenzione e all'archiviazione definitiva della pratica senza ulteriore avviso». «La convenzione con il Comune di Napoli è scaduta nel novembre del 2018 - rispondono dalla Fondazione Silvia Ruotolo - Vedere l'area in quelle condizioni ferisce tutti».
LA NOTA
Il documento di Palazzo San Giacomo ha per oggetto «la mancata manutenzione delle aree a verde pubblico di piazza Medaglie d'Oro, aiuole centrali affidate al Sig. Clemente Lorenzo, Presidente della Fondazione Silvia Ruotolo Onlus». «A Seguito della nota a firma dell'assessore all'Ambiente Raffaele Del Giudice circa la mancata pulizia delle aree a verde in oggetto - prosegue la nota del Comune - si invita il sig. Clemente Lorenzo a provvedere entro 10 giorni dalla data di ricezione della presente agli obblighi regolamentari circa la manutenzione e pulizia delle aree, specificando che in mancanza questo Ufficio dovrà procedere alla revoca della Convenzione ed archiviazione definitiva della pratica senza ulteriore avviso». La nota, di per sé, costituisce in parte un giallo: Del Giudice filtra dall'assessorato all'Ambiente «si è limitato a rigirare la segnalazione di un consigliere comunale», pertanto la paternità della segnalazione iniziale allo stesso assessore sarebbe un «errore burocratico».
I GIARDINI

Al di là di chi abbia sollevato il caso, restano il degrado dei giardini, l'immondizia non ritirata, i tronchi abbandonati e le aiuole rinsecchite. «Non vedo nessuno prendersene cura da molto tempo osserva Francesco De Falco mentre aspetta che suo nipote finisca la partita di basket affacciata sui rifiuti E comunque qua a terra è tutto sporco». I ragazzi giocano tra carte luride e sacchetti abbandonati. I cani sgambano in mezzo ai rovi e non tra i cespugli. Se l'assessore Clemente preferisce «non parlare del caso» visto che «non occupa alcun ruolo nella fondazione» che porta il nome della sua madre uccisa ingiustamente dalla camorra, nella serata di ieri è arrivata una replica di Rita Lombardi, segretario operativo uscente (fino al 30 giugno 2019) della Fondazione Silvia Ruotolo. «La convenzione con il Comune di Napoli è scaduta nel novembre del 2018 spiega la Lombardi al contrario di Lorenzo Clemente, che, contattato telefonicamente, ha preferito non parlare . Abbiamo chiesto il rinnovo sottoponendo all'amministrazione comunale, in un'apposita riunione, un progetto nuovo, più ampio, non solo di cura per il verde ma di rifunzionalizzazione dell'area e restyling dei giardini, che speriamo venga preso in considerazione e che prevede la possibilità di maggiori investimenti attraverso lo strumento della sponsorizzazione. Vedere l'area in quelle condizioni ferisce tutti, in primis Lorenzo Clemente, presidente della Fondazione, che animato dall'amore per Silvia, con senso di volontariato puro, sebbene la convenzione sia scaduta, continua a promuovere iniziative per quello spazio e per il nostro quartiere in rete con altre associazioni dimostrandoci la volontà di continuare a prendersi cura di quel luogo».
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Il Mattino