«Non mi fate il gavettone come a Di Maio, vero?». Inizia con una battuta rivolta ai dipendenti comunali del piano superiore il tour sangiorgese di Matteo Renzi. Il...
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Dopo gli onori di casa del primo cittadino Zinno («Italia Viva è parte integrante del progetto cittadino, noi a differenza degli altri ragioniamo sui fatti»), Renzi ha preso la parola rivolgendosi in particolare ai due 18enni candidati consiglieri della lista locale, i più giovani dell'intera tornata elettorale: «È una soddisfazione vedere il partito come una scuola di formazione - ha affermato -. La politica è una cosa bella, ditelo anche ai populisti». Inevitabili i riferimenti al panorama politico nazionale: «Il nostro obiettivo è quello di creare posti di lavoro e far ripartire l'economia, quasi sempre a braccetto con il Pd, che a volte però prende delle sbandate per i Cinque Stelle. Rosato invece non riesce a innamorarsi di Di Battista - scherza Renzi -. Salvini voleva prendere i primi poteri, andare a votare e diventare premier con Giorgia Meloni sua vice e magari un Presidente della Repubblica sovranista per portare l'Italia fuori dall'Europa. La divisione di oggi è tra chi crede nell'Europa e chi crede nel sovranismo».
Infine sull'attualità: «Senza Mes e Recovery Fund l'Italia non riparte, abbiamo bisogno di soldi per la sanità, se no qui si muore. Di Maio? È un bene che utilizzi l'aereo di Stato, quello che attribuivano a me e che ora usano anche loro, per andare in Francia agli incontri istituzionali, così risparmia tempo che può utilizzare per arrivare preparato. Per fare politica ci vuole gente che studi, non bisogna solo fare populismo. Abbiamo bisogno di giovani che conoscano, che viaggino per l'Europa per poi tornare qui a costruire. Basta con la retorica, siamo cittadini del mondo, il Sud Italia ha potenzialità pazzesche, purché la si smetta di piangersi addosso. Chi dice di no al Mes va contro il proprio paese, mentre il mondo sovranista strizza l'occhio ai neofascisti. Non mettiamo la storia del Pd in mano ai giustizialisti pentastellati. Non voglio morire leghista - conclude il leader di Italia Viva - ma non voglio nemmeno vivere da grillino».
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Il Mattino