Tra oggi e domani il Comune approverà il rendiconto di bilancio - la scadenza dei termini di legge è domani - e per la prima volta nell'era del sindaco Luigi de...
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Materia ostica vale allora la pena spiegare come si arriva a questo emendamento. Il caso Napoli sbarca alla Corte Costituzionale in seguito a una diversa interpretazione data - secondo la Corte dei Conti - di un comma della legge di Bilancio del 2015 sull'utilizzo del Fal, acronimo che sta per «Fondo anticipazione liquidità», soldi che lo Stato eroga in via ordinaria ai Comuni e che Palazzo San Giacomo ha utilizzato per coprire un miliardo di debito. Il Comune - secondo la Corte dei Conti - ha coperto fonti di incasso difficilmente esigibili, come le multe, con i fondi ordinari. Questa la procedura censurata dalla magistratura contabile. Diverse interpretazioni che solo la Consulta poteva chiarire e infatti si è espressa in maniera chiara in favore della Corte dei Conti: «Le anticipazioni di liquidità sono utilizzabili dagli enti locali in senso costituzionalmente conforme solo per pagare passività pregresse iscritte in bilancio, in quanto sono prestiti di carattere eccezionale finalizzati unicamente a rafforzare la cassa quando l'ente non riesce a pagare le passività accumulate negli esercizi precedenti». In buona sostanza le anticipazioni servono per pagare i creditori negli esercizi correnti. L'effetto della sentenza per Napoli è stato la crescita di un miliardo del debito. La Consulta infatti ha detto no al Comune sull'utilizzo dell'anticipazione di liquidità dello Stato per coprire il disavanzo che, in questo modo, è balzato da 1,7 a 2,7 miliardi. Un'extra deficit che potrà essere spalmato su ben 15 anni, ma a partire dal 2021.
L'emendamento ha dato a de Magistris una salvezza insperata, persino il suo ex fedelissimo e poi dimissionato dal sindaco Attilio Auricchio non era convintissimo di passare indenne il 2020 tanto che andò a trattare con il Pd il seggio alle suppletive per il Senato per de Magistris. Il quale però rifiutò. Primo e ultimo strappo non ricucibile con Auricchio e sappiamo come è andata a finire. Perché scavallare il 2020 significa - politicamente e a livello amministrativo - salvezza assicurata. E a de Magistris è andata molto bene il suo stellone luccica ancora molto forte. Un emendamento che ha favorito circa mille comuni italiani - letteralmente inguaiati sotto il profilo finanziario - ma che sembra cucito addosso a Palazzo San Giacomo. La Corte Costituzionale ha stabilito che il Comune può utilizzare le anticipazioni di liquidità dello Stato, ma non per pagare i debiti, con la conseguente necessità di ricalcolare il disavanzo nell'anno in corso appesantito di un miliardo. Il default - se la sentenza fosse stata applicata subito - sarebbe stato automatico. Invece l'emendamento consente in sede di rendiconto 2019 che sarà approvato tra oggi e domani di fare ricorso a tali anticipazioni anche per il 2020 e di evitare appunto il dissesto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino