Mentre negli uffici del Comune di Napoli è allarme per la carenza di personale, nel palazzo del Consiglio di via Verdi c'è abbondanza di distaccati presso i...
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Tra distaccati ai gruppi e dipendenti degli uffici dipartimento Consiglio comunale il costo si aggira intorno ai 3 milioni 800mila euro, per un totale di 115 lavoratori. Solo i distaccati pesano 1 milione e 800mila euro all'anno. Certo, non sono soldi che il Comune sborsa in più, trattandosi ad ogni modo di dipendenti comunali, ma pesano sui costi già gravosi del Consiglio, lasciando libere caselle in altri servizi fondamentali. A 52 si arriva sommando quattro distaccati per ogni gruppo ed a via Verdi di gruppi se ne contano ben 13, compreso il Misto. Oltre agli stipendi (ogni categoria C e D tocca quota annuale di circa 35 mila euro lordi), l'amministrazione stanzia 14 mila euro mensili di straordinari. In pratica un comunale distaccato presso un gruppo, si ritrova in busta paga 121 euro in più al mese. Essere distaccato presso un gruppo consiliare porta dunque i suoi vantaggi. A fine anno si arriva a guadagnare, grazie allo straordinario, 1400 euro in più. Mica bruscolini. Basti pensare che per la Polizia Municipale l'amministrazione mette a disposizione 22 mila euro al mese per 1800 agenti. A differenza di un distaccato, un casco bianco si ritrova in busta paga 12 euro in più al mese.
Alcuni consiglieri comunali, che preferiscono non intervenire direttamente, raccontano di una vera e propria corsa dei dipendenti comunali, per accaparrarsi un posto come distaccato presso un gruppo. Il che stride non poco contro la carenza atavica di personale presso altri servizi, soprattutto di profili alti. Un esempio su tutti è quello relativo alle Municipalità, dove i dipendenti scarseggiano, tanto che spesso e volentieri i cittadini si ritrovano davanti a cartelli del tipo: «Chiusi per mancanza di personale».
Negli ultimi sette anni, dal 2011 (anno di insediamento della prima giunta de Magistris) ad oggi, sono andati in pensione più di cinquemila comunali. Lo stop al turn over, l'adesione al pre-dissesto nel 2012 e i vincoli stringenti sul risparmio della spesa del personale per i comuni in rosso hanno creato un mix micidiale, che restituisce oggi un municipio con interi settori semi deserti. Da qui nasce la riflessione sulla necessità di mettere un freno all'emigrazione di dipendenti presso i gruppi, considerando che a via Verdi ci sono già altri dipendenti comunali. Le carenze maggiori dell'ente riguardano interi settori strategici, con profili che cominciano a scarseggiare: vedi gli istruttori amministrativi e gli addetti ai servizi anagrafe. Come se non bastasse c'è anche un problema di età e su questo i numeri parlano da soli: il personale del Comune di Napoli è composto dal 75 per cento da lavoratori che vanno dai 50 ai 66 anni. Dai piani alti di Palazzo San Giacomo pare che si stia ipotizzando di non autorizzare più lavoratori di altri servizi a trasferirsi per cinque anni presso i gruppi consiliari. Infine si stanno vagliando diverse ipotesi anche su un'altra piaga, che riguarda sempre la carenza di personale, quella dei giardinieri e dei sorveglianti parchi. Nel giro di tre anni più della metà dei 1400 addetti al verde andrà in pensione. Così il Comune sta già pensando di esternalizzare l'intero settore affidandolo ad Asìa. Di necrofori presso i cimiteri cittadini ce ne sono invece soltanto cinque. Tanto che qualche mese fa si è resa necessaria la pubblicazione di un interpello aperto ai dipendenti comunali. Su 6638 dipendenti di Palazzo San Giacomo ha risposto soltanto uno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino