Coronavirus a Napoli, l'epidemia rallenta: contagiato anche un segretario del cardinale Sepe

Coronavirus a Napoli, l'epidemia rallenta: contagiato anche un segretario del cardinale Sepe
Tra i contagiati, c'è anche un segretario del cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe. Un altro sacerdote colpito dal coronavirus, mentre dalla «trincea»...

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Tra i contagiati, c'è anche un segretario del cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe. Un altro sacerdote colpito dal coronavirus, mentre dalla «trincea» medici e infermieri chiedono più mascherine e protezioni, vogliono sottoporsi ai tamponi e risultati rapidi. I camici bianchi sono preoccupati, anche se i casi accertati risultano in diminuzione: 1.103 in Campania, di cui 77 ieri, 11 in meno del giorno precedente.



Salgono a 56 i morti nell'intera regione. Non ce l'hanno fatta un 75enne di Torre Annunziata, un 80enne di Sorrento. Lutto a Bacoli, Afragola, Ercolano, Torre del Greco. E un 71enne di Ariano Irpino è la quinta vittima nel comune messo in quarantena, ma la situazione resta critica anche negli altri 4 paesi con divieto di entrata e uscita: nel Vallo di Diano sono una decina le nuove diagnosi al giorno. Positivo al tampone Antonio Addesso, vicesindaco di Auletta, al confine con la «zona rossa». Senza parlare del caso di Sala Consilina. Tanti ammalati gravi da queste zone e anche dalla provincia di Avellino vengono trasferiti all'ospedale di Caserta, dove sono tutti occupati i 9 posti in terapia intensiva, altri 9 quelli attivati ieri, e così i 9 in infettivologia e in pneumologia. Pienone anche al Moscati. Si contano 136 pazienti al Cotugno e al Monaldi, esauriti i posti in regime di ricovero ordinario, tutti occupati i letti sub intensiva, 15 ammalati in rianimazione.
 
L'ospedale di Boscotrecase si dichiara allo stremo, qui esplode la protesta più forte. Al Cardarelli i dirigenti medici insorgono per il rinvio dei test tra il personale entrato in contatto con un malato Covid-19. «No a operazioni approssimate» scrive Franco Verde nel documento cofirmato da cinque colleghi di Anaao-Assomed. Ai Pellegrini è invece atteso l'esito dei test eseguiti dopo l'accertamento di un caso sospetto, e con passare dei giorni aumenta la tensione. La denuncia corre su WhatsApp: un audio racconta l'angoscia vissuta dalle famiglie degli operatori che continuano a lavorare. Nell'ospedale della Pignasecca, pronto soccorso chiuso ieri per il tempo necessario alla sanificazione in seguito all'arrivo di un caso sospetto.

Il governatore Vincenzo De Luca, intanto, dispone la consegna gratuita di mascherine chirurgiche a tutti i contagiati in isolamento domiciliare, 558 sorvegliati dalle Asl nella regione. Una misura decisa «anche a tutela dei loro familiari», spiega. E, dopo Napoli, alcuni medici di Caserta, sia specializzandi che professionisti in pensione, rifiutano i contratti. Questi ultimi lo fanno innanzitutto per timore di non avere adeguate protezioni. Sos personale. «La Croce Rossa cerca infermieri per le attività 118 e dialisi e volontari temporanei»: è l'appello lanciato dal presidente del comitato partenopeo, Paolo Monorchio.

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Dolore si somma a dolore. «Ci pervengono segnalazioni di imprese campane che rifiutano più e più volte di effettuare le operazioni funebri per i casi di coronavirus», sostiene il sindacalista Gennaro Tammaro, ma le ditte smentiscono. La guerra contro il nemico invisibile è anche nella testa. Un 43enne di Mirabella Eclano si è impiccato in una zona di campagna, preoccupato di contrarre l'infezione.

Per evitare il contagio, i sacerdoti in ospedale e nelle case di riposo, ora possono assolvere dai peccati, senza la confessione, gli ammalati in pericolo di vita o ricoverati in reparti a rischio.

Tremila mascherine e gel igienizzante sono state donate dalla comunità cinese a Napoli e distribuite innanzitutto ai medici di famiglia, e altri ventilatori per l'ospedale del mare trasferiti da Pechino. Cinquemila modelli «Ffp2», inoltre, sono stati consegnati alla Sapna, che si occupa dell'essenziale smaltimento di rifiuti, da una ditta cinese. Un regalo con dedica: «Siamo petali dello stesso fiore».
 

Altri quattro pazienti in rianimazione a Napoli sono stati estubati dopo il trattamento con il tocilizumab, il farmaco anti-artrite utilizzato per curare la polmonite severa da Covid-19. Uno di loro ha solo 27 anni e ha ripreso a respirare senza l'aiuto del ventilatore: ora è in attesa di tornare in reparto. Come gli altri pazienti, in ventilazione assistita, rispettivamente di 56, 57 e 51 anni. Lo comunica Vincenzo Montesarchio, oncologo del Cotugno che con ii colleghi del Pascale, Paolo Ascierto e Franco Perrone, ha dato il via allo studio clinico con record di adesioni in Italia. E gli alunni della prima B del liceo classico De Bottis di Torre del Greco danno la oro paghetta per sostenere la ricerca guidata da Napoli: 240 euro per allestire un laboratorio destinato al sequenziamento del genoma del coronavirus. Un gesto dolcissimo, come quello dello chef stellato Domenico Iavarone che cucina gratis per le famiglie bisognose e in quarantena nell'area vesuviana.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino