Dopo l'ok dei giorni scorsi alla sperimentazione è stato autorizzata ieri in Italia la rimborsabilità a carico del Servizio sanitario nazionale, dei farmaci a...
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I centri Covid lavorano in autonomia per gli approvvigionamenti ma dalla Regione stanno dando una mano. Allo stato, in Campania, il Cotugno è l'unico ad avere ancora una discreta quantità di confezioni di un farmaco adatto anche alla somministrazione domiciliare ma per averlo disponibile bisognerà attendere la prossima settimana. Con il passaggio a carico del Servizio sanitario infatti bisognerà adeguare la produzione attualmente tarata per un consumo sporadico e finora limitato.
Non è l'unica novità: l'Agenzia italiana per il farmaco (Aifa) ha anche autorizzato, contro il Coronavirus e a carico del Servizio sanitario, le combinazioni di alcuni anti-Aids: sono il lopinavir e ritonavir (Keletra) e l'associazione tra danuravir e cobicistat (quest'ultimo agisce sul fegato ritardando la metabolizzazione del primo) e darunavir-ritonavir. Tutte molecole e combinazioni di farmaci finora utilizzati, anche nei Covid center campani, al di fuori dall'indicazione specifica e per questo difficili da reperire. Adesso che sono a totale carico del Servizio sanitario nazionale diventerà molto più facile reperirne forniture in farmacia e ospedaliere.
Si attende invece che si allarghi a tutto il sud la sperimentazione in atto del Redsemivir. Un antivirale sviluppato da Gilead sciences per l'Ebola e le infezioni da altri virus a Rna (respiratorio sinciziale, Junin, febbre Lassa, Nipah, Hendra e i coronavirus della Mers e Sars), usato con successo allo Spallanzani di Roma per la cura dei primi pazienti Covid positivi. Finora poteva essere ordinato su una piattaforma informatica ma oggi è tutto bloccato. Al Cotugno lo si vorrebbe utilizzare in uno studio osservazionale parallelo alla sperimentazione Aifa così come è stato fatto in alcune realtà ospedaliere del Nord con il Tocilizumab. Quest'ultimo è un antinfiammatorio immunomodulatore, anch'esso usato nell'artrite reumatoide e nella mitigazione di effetti collaterali della immunoterapia del cancro di ultima generazione. L'intuito dai ricercatori del Pascale e del Cotugno, partendo da limitate esperienze cinesi, è sfociata in una sperimentazione Aifa che coinvolge 330 pazienti in tutta Italia con discreti risultati soprattutto nei casi non ancora in rianimazione, come testimoniato da alcune dimissioni avvenute sia a Napoli (l'ultima ieri al Cotugno). Campania e sud esclusi per ora invece dalla sperimentazione autorizzata ieri dall'Aifa per valutare l'efficacia e la sicurezza di anakinra (artrite reumatoide) ed emapalumab (anticorpo monoclonale contro Interleuchina 1 per la cura di linfoistiocitosi emofagocitica). Tutte malattie infiammatorie croniche caratterizzate da cattiva regolazione del sistema immunitario. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino