«Noi non vogliamo i seicento euro. Vogliamo continuare a lavorare per provvedere alle nostre attività ed ai nostri dipendenti». Con queste parole il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Le attività più piccole sono praticamente in ginocchio – continua – e con seicento euro certamente non risolveranno la situazione. Ci sono spese vive che continuano a maturare, fitti di locali da pagare e soprattutto dipendenti a cui provvedere. Molti collaboratori infatti sono ancora in attesa della cassa integrazione e questo, ci mette in condizioni di dover pensare a loro. A questo punto chiediamo aiuti concreti e non piccoli interventi marginali».
Le azioni che gli artigiani richiedono sono quelle relative al pagamento delle spese. Contributi che possano coprire i costi che ancora gravano sulle loro attività. «Necessitiamo di questo – conclude Giuseppe – e non di poche centinaia di euro. Lo stato e la nostra regione dovrebbero riuscire a non farci pagare tutti quei costi a cui siamo soggetti. Non si può pensare che attività ferme da due mesi paghino i fitti o il resto delle utenze senza incassare un centesimo. Inoltre è arrivato il momento di provvedere a tutti i nostri dipendenti che in alcuni casi sono rimasti a secco. Ci sono centinaia di famiglie che non riescono a provvedere alla spesa quotidiana. Questo è inaccettabile per un paese che è ancora fermo e senza un piano di sostegno per i suoi lavoratori». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino