Covid a Napoli, assistenza domiciliare al palo: «In campo i medici di famiglia»

Covid a Napoli, assistenza domiciliare al palo: «In campo i medici di famiglia»
Nella guerra contro Covid-19 nell'attuale situazione di stress del sistema di cure in ospedale la carta da giocare è il sistema delle cure a domicilio. Di fronte a...

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Nella guerra contro Covid-19 nell'attuale situazione di stress del sistema di cure in ospedale la carta da giocare è il sistema delle cure a domicilio. Di fronte a decine di famiglie con malati in casa non solo asintomatici in quarantena ma anche con febbre alta e tosse ma praticamente isolate e senza cure, prive di riferimenti assistenziali alternativi al 118 e al trasferimento in ospedale, l'unica leva possibile su cui agire riguarda sono i medici di famiglia, i team covid multispecialistici del territorio, le Usca potenziate con nuovi compiti di assistenza. Un set assistenziale alternativo all'ospedale da coniugare con la possibilità di effettuare in maniera semplice e rapida 24 ore su 24 un tampone, un prelievo venoso per verificare i parametri dell'infiammazione e una Tac dirimente per la diagnosi di polmonite da Covid. Il tutto da effettuare in ambulatori o in luoghi ad hoc attrezzati presso gli ospedali identificati come punti di riferimento sotto la regia del medico di famiglia, delle guardie mediche e dalla medicina specialistica distrettuale. 

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«In questa situazione di grande criticità deve intervenire la medicina territoriale e fare da filtro, da solo il 118 non può farlo - dice Giuseppe Galano, direttore del 118 di Napoli e coordinatore regionale del trasporto di emergenza sa soli la rete dell'emergenza e gli ospedali non possono fronteggiare la situazione. Il 118 interviene di norma per le questioni di alta intensità, per visitare un paziente che sta male e deve essere trasferito in ospedale. I posti letto, anche potenziando la Rete Covid come si sta facendo in queste ore, non sono illimitati. Ci sono moltissime persone che sono a casa con i sintomi dell'infezione a cui nessuno fa una vista, un prelievo, una misurazione dell'ossigenazione del sangue e che hanno diritto ad essere curati e valutati tempestivamente. Molti con una terapia adatta e un monitoraggio costante possono evitare l'ospedalizzazione e il ricovero ma tutto questo deve essere garantito in sicurezza. Medico curante o guardie mediche assolvono a questa funzione e anche contrattualmente hanno funzioni più complesse della semplice assistenza telefonica che da sola non basta». 

«Il medico di famiglia, a sua discrezione, se vuole può andare a visitare il paziente - aggiunge Pina Tommasielli, studio a Soccavo e con un ruolo anche nell'unità di crisi - però bisogna mettere a sistema quello che già viene fatto e aggiungere qualcosa. Il paziente è infatti già sorvegliato dal dipartimento di prevenzione, viene sottoposto a tampone su richiesta del medico curante. Ora la Regione ha anche licenziato un protocollo che prevede che noi medici di famiglia possiamo attivare le Usca anche con funzioni assistenziali domiciliari». A Napoli sono una ventina i mezzi in funzione ma anche di notte la guardia medica dovrebbe poter contare su un team mobile per le visite. Il medico deve prendere in carico il paziente e svolgere il ruolo di regia delle attività di presa in carico. Tutto questo non avviene. Eventualmente tramite convenzioni con le farmacie, sarebbe possibile anche inviare i farmaci a casa. «Fondamentale - conclude Tommasielli - sarebbe avere la possibilità di fare un prelievo a domicilio e indagini come la Tac in punti e presidi di riferimento. Con facilità e senza file e trafile. Sarebbe importante che si usassero a domicilio anche i tamponi rapidi». Insomma un sistema da riorganizzare per garantire che in ospedale siano inviati solo i malati che peggiorano e hanno la polmonite. Intanto anche sul fronte vaccini esaurito il primo lotto da 400 mila dosi dell'antinfluenzale entro il 26 ottobre saranno consegnate le nuove forniture alle Asl e ai distretti. «Quest'anno è consigliato anche quello contro lo pneumococco - conclude Tommasielli - li facciamo in contemporanea ed in un'unica soluzione presso il nostro studio. La soluzione migliore per evitare altre polmoniti batteriche molto frequenti».

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Il Mattino