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Napoli, odissea tra ospedali: muore settantenne con il Covid. Giallo sulla disponibilità dei posti letto. Un uomo di circa 70 anni residente nella zona collinare di Napoli, è deceduto ieri nell'accettazione del Cotugno dopo una prima tappa del 118 al pronto soccorso del Pellegrini. Il primo alert è stato lanciato dalla famiglia sabato scorso. Secondo il racconto dei parenti il paziente, a fronte del responso del tampone e dei sintomi tipici dell'infezione, tra cui febbre e tosse, anche su consiglio del medico curante ha deciso di chiamare il 118. La presenza di malattie croniche ha spinto i familiari a chiedere il ricovero. Dal 118 sarebbe stato invece prospettato il tutto esaurito nella rete Covid, in degenza ordinaria con la sola possibilità di un trasferimento in altre regioni, addirittura Sicilia o Calabria. Ieri mattina poi, all'intensificarsi della sintomatologia il 118, intervenuto di nuovo a casa del paziente, ha ribadito la mancanza di posti letto in ospedale e, dopo l'insistenza dei parenti, lo ha condotto prima al Vecchio Pellegrini e poi al Cotugno. Qui, trattato in pronto soccorso e in attesa del ricovero, la situazione è precipitata con la morte per arresto cardiocircolatorio. Comprensibilmente scossa dal dolore la famiglia che riesce solo a dichiarare «Non ce lo aspettavamo». «Ho parlato e sentito a lungo i familiari della vittima a cui vanno le mie condoglianze - dichiara Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi - ho sentito poi anche i responsabili del Pellegrini, del Cotugno e del 118. Da chiarire c'è soprattutto la questione della riferita indisponibilità di posti letto di degenza per Covid non solo a Napoli ma in tutta la Campania e anche il riferimento che sarebbe stato fatto a un eventuale trasporto fuori regione. Presenterò un'interrogazione consiliare in merito».
Da mettere a fuoco restano alcune circostanze controverse della vicenda: secondo quanto emerge da una prima ricostruzione dei fatti svolta in questo caso dalla struttura del 118 il paziente sabato avrebbe rifiutato il ricovero ma non è però chiarito se il rifiuto sia conseguito alla prospettiva di un trasferimento fuori regione. C'è da dire che nelle procedure operative del 118 i trasporti fuori regione sono previsti sono in quelle limitrofe ossia Lazio, Puglia Basilicata. «Ho disposto una indagine interna - sottolinea il responsabile della centrale del 118 Giuseppe Galano - saranno sentiti il team e il medico di ambulanza e anche chi era in quel momento in centrale anche col conforto delle registrazioni.
C'è anche una ricostruzione del Cotugno: «Il paziente, di 70 anni, diabetico e iperteso e con altre patologie coesistenti, è arrivato con ambulanza del 118 presso il presidio ospedaliero in condizioni gravissime ed è stato assistito, senza alcuna attesa, dal personale sanitario. Al momento del ricovero in Pronto Soccorso presentava una saturazione molto bassa, è stato sottoposto a emogasanalisi e altri esami che hanno confermato il grave quadro di insufficienza respiratoria. Immediatamente gli sono stati somministrati ossigeno ad alti flussi e terapia steroide e allertati i rianimatori, ma il quadro di insufficienza respiratoria è peggiorato. Le manovre rianimatorie per circa un'ora non sono riuscite a ristabilire la funzione cardiorespiratoria».
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