OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Da Napoli ricoverata a Caserta per una forma di Covid che, vista l'età della paziente, richiede un supporto di sub intensiva. Nessun posto di media intensità assistenziale libero in città e la prospettiva, per l'anziana donna, a fronte della carenza di ricettività della rete ospedaliera Covid, di un trasferimento addirittura fuori regione, nelle aree limitrofe e di confine ma anche, nella iniziale risposta negativa di tutti, in Toscana. Il posto poi è stato individuato dopo una lunga ricerca presso il Covid center di Maddaloni.
Per la signora Clara, classe 1922, 98 anni, sola e senza figli (solo un nipote che sta a Milano) ospite di una nota Residenza per anziani in città ubicata a Posillipo, è stata una vera e propria odissea. Sono le 4 del pomeriggio, alla centrale operativa del 118 arriva un alert di un medico della struttura per anziani. C'è una paziente positiva al Covid che va visitata. La signora, già registrata da diversi giorni sulla piattaforma regionale Covid, è positiva al tampone molecolare e si teme che le sue condizioni di salute siano peggiorate. Arriva il team del 118: il medico esegue la visita alle spalle e misura i parametri vitali della paziente. La saturazione è discreta ma vista l'età e la richiesta dei sanitari che la seguono si depone per un ricovero in subintensiva. Clara è vigile e ben orientata ma ha 98 anni: il posto inizialmente non si trova. Poi scatta il semaforo verde per Maddaloni dove però poi, dopo i primi accertamenti, la signora va ad occupare un posto di degenza ordinaria. Resta il disagio riferito alla lontananza da Napoli e al cruccio di non sapere come fare per tornare in città.
Un caso sentinella che rimanda alla mancanza di caselle libere per un ricovero di media intensità clinica, chiaro segnale dello stress cui in questo momento è sottoposta la rete sanitaria Covid in città.
LEGGI ANCHE Campania zona rossa, oggi la decisione
Il flusso maggiore di pazienti e il successivo smistamento, proviene dai grandi pronto soccorso della città (Cardarelli e Ospedale del mare) che nelle prime linee intercettano sia pazienti Covid, con sintomatologia specifica, sia pazienti che accedono per altre malattie acute ma riconosciuti positivi al tampone. Il Cardarelli, che sulla carta, nelle sue retrovie, ha 95 posti letto Covid viaggia ormai costantemente tra i 140 e i 150 ricoverati e il pronto soccorso è costantemente affollato. Per evitare che si verifichino ingorghi, come a novembre, chiede pertanto aiuto al Cotugno e al Loreto. Nel presidio di via Vespucci ieri risultavano zero posti letto liberi in subintensiva (su 50) e 10 (su 20) liberi in degenza ordinaria riservati appunto ai trasferimenti dal Cardarelli. Non va meglio all'ospedale del mare dove a fronte di un pronto soccorso strapieno sono in over booking i 39 posti di degenza ordinaria e gli 8 posti di subintensiva e c'è capienza solo in rianimazione. Stress che si registra anche al Covid center specialistico del San Giovanni Bosco dove sono stati attivati altri posti di degenza ordinaria e su 39 unità attive c'è capienza per 26. Uno scenario a tinte fosche legato alla crescita della curva pandemica.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino