Si sono aggravate le condizioni di salute di un paziente di Giugliano giunto nei giorni scorsi al pronto soccorso del Cotugno insieme alla moglie. Alla febbre, che da un paio di...
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In Campania la situazione epidemiologica dell’ultima settimana ha fatto accendere alcune spie rosse. L’accesso in ospedale di propria iniziativa di casi sintomatici anche gravi di cui peraltro non si riescono a decifrare le modalità di contagio non si vedeva dallo scorso marzo. Un secondo segnale di preallarme è il fatto che tutti gli otto posti di terapia sub intensiva del padiglione G del Cotugno dedicato ai pazienti Covid sono stati saturati in pochi giorni. Il quadro dei casi positivi è altalenante: ieri sono stati 6, il giorno prima 16, 19 il 22 luglio per poi tenersi piuttosto stabili in una media di 6 casi al giorno tranne il picco di 15 rilevati il 18 luglio in concomitanza con il focolaio di Mondragone. Ma il dato saliente è l’aumento casi che presentano sintomi e hanno bisogno di essere ospedalizzati. Sia perché sono maggiormente infettivi, sia perché sono lo specchio di una una base sommersa di contagiati più ampia. Tant’è che l’indice di infettività, ha per la prima volta superato 1 ridando un profilo esponenziale all’infezione. Negli ultimi quattro giorni sono stati registrati 32 casi di cui 13 sintomatici.
Nell’hub del Cotugno con l’ultimo arrivato salgono a 18 i ricoverati di cui 8 in sub intensiva (di questi due sono in serie condizioni mentre la donna Rom di Scampia migliora così come lo skipper di Salerno). Gli altri 10 sono in degenza ordinaria. Al covid di Napoli est sono 8 i ricoverati. Da martedì il test sierologico sarà praticato in tutti i pronto soccorso della Asl di napoli. A Caserta sono una quindicina i pazienti ricoverati a Maddaloni. Tre o quattro nuovi ricoveri sonoi legati ad altrettanti focolai. Nessuno è grave. Tranquilla la situazione nell’avellinese e nel Sannio mentre nel Covid center di Scafati (Asl Salerno) sono 17 i degenti legati al focolaio di Salerno città e a quelli del Cilento, in particolare di Pisciotta. Un degente napoletano non anziano è in questo ospedale in gravi condizioni.
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La maggior parte dei focolai sono sotto controllo grazie ai tracciamenti, tamponi e test sui contatti effettuati da parte delle Asl. A Capri l’unica novità sono due casi sospetti: due giovani in vacanza nella propria casa giunti in guardia medica per sintomi febbrili che hanno fatto scattare il protocollo “Capri sicura” con l’esecuzione dei tamponi. L’esito sarà noto oggi. Sono in isolamento domiciliare. A Caserta un focolaio è nato da una moldava si è sentita male al Casello di Caianiello. Il 118 l’ha condotta a Maddaloni in insufficienza respiratoria. Lavorava come badante a Conca della Campania: sono risultati positivi la vecchietta assistita dalla donna, il figlio, la nuora, un uomo che faceva da mediatore per le sua attività e la compagna. Un secondo focolaio è stato registrato a San Nicola la Strada: tre senegalesi provenienti da Dakar sono stati isolati e la comunità tamponata due volte. Infine una rom giunta al pronto soccorso di Aversa collegata con il focolaio di Scampia: positivi i 4 figli minorenni ospitati da una parente di Castelvotuno anch’ella positiva. Tutti in isolamento. Nel salernitano infine preoccupa il focolaio di Pisciotta dove è stato registrato il positivo numero 11. Focolaio partito da due coniugi di Salerno il cui figlio era positivo. Sono stati in visita da amici a Marina di Pisciotta. Durante una cena sono risultati molti contagiati nel gruppo. Degli altri 9 positivi 2 sono sono di Napoli e 2 di Taranto, gli altri della provincia di Salerno. Contagiata anche una venditrice ambulante. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino