«Sul risultato elettorale siamo fiduciosi. Ho fatto tante battaglie e questa per alcuni versi è la più difficile e la più bella». Si presenta...
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La battaglia è contro De Luca. E Caldoro punge subito, sul focolaio di Mondragone: «Un focolaio può capitare ma che non c'erano contagi era una menzogna. Ieri, anche per merito del presidente della Provincia di Caserta, abbiamo scoperto che ci sono 23 nuovi contagi. Perché sono stati nascosti? Perché si doveva dire che non c'erano nuovi contagi prima che venisse Salvini? Bisogna affrontare i problemi, non utilizzarli politicamente, e a Mondragone dobbiamo dire la verità altrimenti generiamo panico». Caldoro ha poi ricordato di essersi recato due giorni fa a Mondragone dove «ho incontrato le forze dell'ordine per dare un segnale chiaro che la colpa non è della plizia o dei carabinieri, il tema è che qualcuno oggi non ha fatto i controlli che doveva fare».
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Nessuna polemica con Salvini: «Abbiamo la necessità di darvi immediatamente la forte sensazione, che per noi è certezza, del fatto che siamo uniti. Noi per fortuna discutiamo - spiega Caldoro - abbiamo una forte dialettica interna e questo aiuta perché arricchisce la coalizione. Ma siamo uniti quando dobbiamo fare le battaglie e questa è la nostra forza. Il nostro traguardo non è solo la vittoria alla Regione ma è più ampio, non è escluso che si possano fare elezioni a livello nazionale e avere questa coalizione al governo del Paese».
Caldoro passa in rassegna i capitoli di una «Campania più povera, che sta messa peggio di cinque anni fa» e con un unico responsabile: l'attuale inquilino di Santa Lucia. Poi la sanità che non funziona rappresentata «dalla scena delle barelle negli ospedali che si sono moltiplicate e con i direttori generali messi lì dalla Regione per procacciare voti» alla promessa mancata di rimuovere le ecoballe.
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Il Mattino