Una cerimonia di famiglia con il ricevimento in un locale su via Panoramica, a Castellammare, rischia di trasformarsi in un vero e proprio focolaio per il clan D’Alessandro....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ma i festeggiamenti hanno portato delle conseguenze proprio in casa D’Alessandro. A farne le spese è stato uno dei boss, ultrasessantenne, con diverse patologie pregresse e un curriculum criminale che vede annoverati anche precedenti per associazione di tipo mafioso ed omicidio. In settimana, il camorrista – oggi libero dopo aver scontato una lunga condanna – ha riscontrato i sintomi da infezione da Covid-19 con tanto di febbre. Così, è stato sottoposto al tampone. In attesa dell’esito, però, le sue condizioni si sono aggravate e la scorsa notte è stato prelevato nella sua abitazione dal personale sanitario, arrivato sul posto con un’ambulanza speciale e l’ormai classica barella «blindata». Tra i vicoletti del quartiere bunker non è sfuggita la presenza dei sanitari con tute ermetiche anti Covid, come ad ogni controllo non sfugge quella delle forze dell’ordine. Nel silenzio e nell’apprensione generale dell’intero quartiere, decine di persone hanno assistito alla scena del boss in barella. I medici hanno subito disposto il ricovero al Covid Hospital di Boscotrecase, in terapia sub intensiva per tenere sotto controllo una preoccupante lesione polmonare dell’anziano paziente.
Come da prassi, il Comune di Castellammare di Stabia ha disposto la sanificazione dei locali comuni dell’edificio in cui vive il paziente, mentre di concerto con l’Asl Napoli 3 Sud proseguono a scaglioni di una cinquantina al giorno i tamponi drive-in alle Terme Antiche. Dall’azienda sanitaria non sono arrivate particolari comunicazioni riguardanti il locale che ha ospitato la festa e, ovviamente, nessun cantante neomelodico ha «denunciato» la sua presenza e la sua esibizione a quella cerimonia. Intanto nel quartiere collinare stabiese tutti attendono gli esiti di un’altra dozzina di tamponi. Al momento in isolamento domiciliare ci sono una ventina di persone, di cui quindici residenti in via Partoria, cuore del rione Scanzano: tra loro alcuni ritenuti dall’Antimafia affiliati al clan, con cui il boss ha avuto contatti nei giorni scorsi e proprio in concomitanza con la comunione del ragazzino. Sempre a Castellammare, un avvocato è stato ricoverato al Cotugno mentre la moglie magistrato, giudice penale a Torre Annunziata, è positiva in isolamento domiciliare: in tribunale è scattato il protocollo di sicurezza.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino