«È morta mentre aspettava il tampone e noi ora siamo bloccate in casa». A raccontare la storia di Luisa Cotomaccio, deceduta lo scorso 3 aprile, è la...
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IL TAMPONE
«Abbiamo chiesto al medico di base di attivare la procedura per il tampone il 27 marzo, non avendo avuto riscontro abbiamo contattato l’Asl alla quale non risultava la nostra richiesta, per cui il dottore ha inviato un sollecito», insistono le sorelle che il 3 aprile hanno chiesto aiuto al 118. «L’ambulanza, chiamata alle 11 del mattino è arrivata alle 15 - spiegano - l’equipe del 118 ha assistito mamma in maniera eccellente, consigliandoci di ricoverarla come caso sospetto ma aspettavamo il tampone». La 90enne è morta alle 20 di quella sera: il giorno dopo - aggiunge Pina - «ci ha chiamato l’Asl assicurandoci che a breve sarebbero venuti per il tampone. Ma mamma non c’era più».
LA RICHIESTA
Il problema, oggi, è il seguente: «Considerando la morte sospetta siamo in quarantena ma senza poter fare i tamponi perché, per ora, non abbiamo sintomi». Pina, che vive in un’altra casa con il marito, la figlia e due nipotine, è bloccata nell’appartamento della madre con Assunta che ci conviveva. «Non vogliamo dare la colpa a nessuno per la morte di mamma, abbiamo deciso di non ricoverarla ma sicuramente se il tampone fosse arrivato prima, avremmo scelto con più consapevolezza che fare» chiarisce Pina. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino