Mascherine fai da te e rimedi domestici per difendersi dal Coronavirus, diventano quasi una necessità. Ora che i presidi di protezione scarseggiano persino negli...
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Non è raro incrociare chi è costretto a soluzioni di fortuna anche tra le corsie ospedaliere, come è accaduto questa mattina a Ponticelli. Sul piano d'ingresso, interno all'Ospedale del Mare, una signora munita di mascherina semplice sul volto, ha provveduto ad assicurarsi maggiore protezione indossando una grande busta di plastica trasparente. La donna, ricoperta dal telo di plastica dove aveva realizzato due buchi per le braccia, in qualche modo, ha rivestito la testa e il busto senza limitare la vista grazie alla trasparenza della plastica.
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Sicuramente non è la prima delle tante soluzioni da "autodidatta" intraprese a Napoli, dove, allo stesso tempo, si registra una grande mobilitazione di volontari che effettuano raccolte fondi per l'acquisto dei presidi di protezione o addirittura li producono in casa. L'ultimo episodio è accaduto proprio con la donazione, ieri mattina, di 200 mascherine realizzate utilizzando lenzuola e federe del proprio corredo da parte di Ornella Amen, casalinga del Lotto Zero a Ponticelli. La 51enne napoletana ha coinvolto il marito Enzo e i due figli in una produzione giornaliera di mascherine, cucite con la sua macchina tra le mura domestiche. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino